Ilenia Fabbri, racconto choc della testimone oculare del delitto

A Storie Italiane si è tornati a parlare del caso di Ilenia Fabbri con il racconto choc della testimone oculare del delitto.
A Storie Italiane si è tornati sul caso di Ilenia Fabbri nel giorno della terza udienza del processo per l’omicidio. Ad essere sotto accusa sono l’ex marito Claudio Nanni e l’amico Pierluigi Barbieri, che la Procura ritiene il mandante e l’esecutore materiale del delitto.
Omicidio Ilenia Fabbri, racconto choc della testimone oculare
Nell’udienza di oggi sono in corso le deposizioni della figlia Arianna Nanni e dell’amica imolese Arianna Massioni, testimone oculare del brutale omicidio della 46enne. L’inviato del programma ha spiegato che nel corso del processo Barbieri è rimasto tutto il tempo in aula a testa bassa, senza essere in grado di guardare in faccia le persone vicine a Ilenia.
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Nel corso dell’udienza è stata trasmessa la conversazione tra Arianna Massioni e Arianna Nanni, la fidanzata della figlia della vittima ha chiamato la ragazza dicendole di aver visto una figura che rincorreva Ilenia e di averla udita gridare. «Ho aperto uno spiraglio della porta e ho visto un uomo di spalle, alto, robusto, con i capelli corti. Era di corsa e scendeva le scale. Io mi sono chiusa in camera a chiave e ho chiamato subito Arianna, pensavo ci fosse un ladro che stava picchiando Ilenia. Le ho detto di tornare indietro, poi ho chiamato il telefono del padre mentre lei chiamava i soccorsi», spiega la teste nel corso del processo.
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Durante la trasmissione è stata letta una lettera arrivata al programma da parte di una persona vicina a Ilenia che chiede venga fatta luce sul caso, non solo per rispetto della 46enne ma di tutte le donne che hanno denunciato e non sono state ascoltate: «Ilenia aveva denunciato ma è stata archiviata, puoi immaginare il dolore che sto provando.».
«Quella notte era da sola davanti al suo assassino ma ha lottato fino alla fine per difendersi, era una guerriera. Chiunque sia stato deve pagare per Ilenia, per sua figlia e per le persone che le volevano bene».