Chi è Paolo Palumbo: lo chef e cantante malato di Sla

Chi è Paolo Palumbo: lo chef e cantante malato di Sla

Paolo Palumbo, 22enne affetto da SLA, durante l’ultimo Festival di Sanremo ha lanciato un messaggio toccante e di coraggio. Ecco la sua storia.

Paolo Palumbo al Festival di Sanremo

E’ stato certamente uno dei momenti più emozionanti e toccanti dell’ultimo Festival di Sanremo: tantissimi telespettatori ricorderanno Paolo Palumbo, 22enne. Il giovane, malato di SLA, sul palco accompagnato da suo fratello e immobile su una sedia a rotelle, ha composto le rime delle canzone usando gli occhi e la voce del computer che lo accompagna nella sua quotidianità ha fatto il resto. Un’esibizione particolare, che ha commosso il grande pubblico televisivo della kermesse condotta da Amadeus e Fiorello.

Paolo Palumbo ha raccontato la sua storia durante il Festival e soprattutto la sua voglia di continuare a vivere, a non mollare mai nonostante le mille difficoltà. Ha scoperto di essere affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica all’età di 17 anni. Allora, Paolo, coltiva sogno di diventare un giorno uno chef. Durante la sua malattia ha scoperto la passione per la musica e ha partecipato alle selezioni di Sanremo Giovani, non accedendo però alla fase finale.

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L’esibizione sul palco dell’Ariston

Il suo spirito combattivo, un vero esempio per tutti, ha colpito il direttore artistico e conduttore Amadeus che lo ha voluto sul palco dell’Ariston. E cosi, insieme al rapper Kumalibre e al cantautore Andrea Cutri, Palumbo ha interpretato il brano Io sono Paolo. 

Un testo semplice, anche autoironico, che possa parlare di una malattia devastante ed arrivare a tutti, che scherza anche sulla voce robotica attraverso la quale Paolo si esprime. Ha spiegato Palumbo: La mia non è la storia di un ragazzo sfortunato ma di un ragazzo che non si è arreso”.

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Le parole di Paolo Palumbo

Il giovane ha voluto lanciare un messaggio forte e toccante:Provate a immaginare che la vostra quotidianità sia improvvisamente stravolta. In Italia siamo oltre seimila ad aver fatto degli accertamenti che ci hanno catapultato in un mondo ignoto”.

Poi, un pensiero speciale a suo fratello e alla sua famiglia che gli sono sempre stati accanto: “Mio fratello ha lasciato tutto per prendersi cura di me, grazie a lui le mie paure e le mie incertezze sono scomparse. Rosario e la mia splendida famiglia mi hanno insegnato la forza, che non pensavo nemmeno di avere”.