Deforestazione, ecco perché dobbiamo abbattere tutte le coltivazioni di caffè: scoppia la protesta

Le piantagioni di caffè sono tra le principali cause della deforestazione nel mondo e la produzione di massa non è più sostenibile.

Ci troviamo in un momento storico in cui è necessario pianificare in modo oculato e attento le mosse da compiere. Gran parte delle attività commerciali umane hanno un impatto nocivo devastante sull’ambiente e questo ha portato ad una situazione climatica complessa da gestire e potenzialmente catastrofica.

Addio alle piantagioni di caffè
Le piantagioni di caffè sono tra le principali cause di deforestazione nel mondo – meteoweek.com

Gli effetti del cambiamento climatico globale sono sotto gli occhi di tutti, le estati sono sempre più calde, le precipitazioni sempre più rare e contenute nelle quantità. A questo trend si associano fenomeni climatici estremi come grandinate, piogge torrenziali, trombe d’aria e bombe d’acqua che hanno effetti dannosi sulle coltivazioni e possono causare alluvioni e frane.

Tra le cause principali del surriscaldamento globale c’è l’opera di deforestazione portata avanti dall’uomo nel corso dei secoli e giunta adesso ad un punto critico. La crescente richiesta di legna, insieme all’esigenza di ricavare sempre maggiore spazio per le costruzioni civili e industriali e agli effetti dannosi dell’inquinamento hanno condotto ad una situazione critica.

Piantagioni di caffè tra le principali cause della deforestazione, ma c’è una possibile soluzione

Allo stato attuale, dunque, l’unico modo per evitare che la deforestazione porti ad una totale scomparsa della vegetazione è l’interruzione graduale di tutte le attività che la mettono a rischio. Tra queste c’è  al sesto posto anche la crescente richiesta di spazio per le piantagioni di caffè.

Addio alle piantagioni di caffè
Il caffè senza chicchi potrebbe essere la soluzione alla deforestazione causata dalle piantagioni – meteoweek.com

L’amata e diffusa bevanda energetica viene consumata ogni giorno da milioni di persone e la richiesta di mercato è sempre crescente. Il problema è che ad oggi la produzione di caffè non è più sostenibile e tutti i giganti del settore stanno cercando delle alternative che consentano di continuare a venderla anche quando la produzione sarà gioco forza limitata per salvaguardare le foreste.

Una possibile soluzione in realtà già esisterebbe e consiste nella produzione di bevande che ne ricordano il sapore, l’aroma e la densità, ma che non sono state prodotte dai chicchi di caffè. Allo stato attuale le bevande simil-caffè sono guardate con ostracismo dagli appassionati consumatori poiché non hanno lo stesso sapore del caffè e non contengono caffeina.

Tra le principali aziende che stanno studiando questa nuova forma di produzione del caffè c’è in prima linea Atomo, già oggi presente a San Francisco e in poche altre zone del mondo. Creare caffè senza i chicchi è la soluzione che si cerca per evitare i danni causati dalle piantagioni alle foreste.

Inoltre la produzione senza chicchi è molto meno costosa di quella tradizionale e potrebbe permettere di abbassare notevolmente anche i prezzi del mercato. Principalmente per questa ragione anche i giganti dell’industria del caffè stanno guardando con grande interesse a questa alternativa che nel giro di qualche anno potrebbe essere sempre più diffusa.

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