Ogni volta che si hanno banconote tra le mani è bene verificare se ci sia un particolare ben preciso, si può rischiare il carcere.
Il numero di pagamenti elettronici, quelli effettuati con bancomat e carta di credito, è certamente cresciuto nell’ultimo periodo, per praticità, oltre che per sicurezza. Si evita così di girare con troppe banconote nel portafoglio e di poter essere scippati, ben sapendo come questi episodi siano frequenti, soprattutto nelle grandi città. Queste vengono così utilizzate soprattutto per cifre piuttosto basse, che molti preferiscono ancora saldare in modo “tradizionale”.
Prima di farlo sarebbe però bene, anche se pochi tendono a farlo, verificare le caratteristiche degli euro che si hanno tra le mani, controllando anche i piccoli dettagli. Qualora, infatti, si dovesse notare un particolare ben preciso, si potrebbe andare incontro addirittura al carcere, anche se si tratta di soldi che noi abbiamo solo ricevuto da altri, quindi massima attenzione.
Raramente tendiamo a controllare le banconote che abbiamo nel portafoglio quando stiamo saldando un conto, al massimo potrebbe farlo il commerciante che le riceve per avere la garanzia che siano vere. In realtà, la verifica dovrebbe avvenire da entrambe le parti, ancora troppo spesso, infatti, circolano euro falsi, senza che chi li aveva tra le mani se ne sia accorto.
Attenzione, però, qualora si avesse anche solo un dubbio sull’autenticità (non tutti sono così esperti) sarebbe bene evitare di utilizzarle (in alcuni negozi è disponibile uno strumento apposito). In caso di utilizzo e di irregolarità certa, si rischia di subire implicazioni serie, questo è infatti un vero e proprio reato. In casi simili è assolutamente consigliabile fare esaminare le banconote “incriminate” da addetti agli sportelli delle banche, degli uffici postali o delle Filiali della Banca d’Italia. Tutti loro devono garantire questo servizio a chiunque ne avesse la necessità, in alternativa è possibile rivolgersi a quella in cui si ha il conto corrente, che provvederà poi a inviarle alla Banca d’Italia.
Nel momento in cui gli euro vengono ritirati per effettuare i controlli, sarà consegnata una copia del verbale di ritiro. A occuparsi dell’operazione sarà il Centro Nazionale di Analisi (CNA) delle falsificazioni della Banca d’Italia a Roma. Se dovessero risultare vere, è previsto un rimborso per il contribuente che l’aveva pari allo stesso valore, anche se in genere si preferisce utilizzare il bonifico bancario, così che possa restare traccia di quanto fatto anche in tempi successivi. In alternativa, potrebbe andare bene anche un vaglia postale nominativo. Se invece dovessero essere false, non è previsto alcun indennizzo.
Ma come potremmo capire se i soldi che abbiamo siano falsi o meno? E’ consigliabile sfruttare il metodo “Toccare, Guardare, Muovere“, consigliato dalla Banca Centrale Europea quando si hanno perplessità: si deve così tenere d’occhio la consistenza della carta e verificare la presenza in controluce della filigrana (una sorta di disegno in trasparenza) e del filo di sicurezza (una linea scura che riporta la scritta EURO e il valore della banconota). E’ importante poi notare, muovendo la banconota, la comparsa di un ologramma e della striscia dorata posizionata sul retro che riporta il valore della banconota e il simbolo €. Chi tenta di riutilizzare banconote false va incontro a un reato penale, è prevista la reclusione fino a sei mesi e una multa fino a 1.032 euro.
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