La maggioranza di Governo punta a inserire nella legge di Bilancio l’abbassamento delle tasse rimodulando aliquote e scaglioni IRPEF.
Il Governo Meloni è al lavoro per preparare la manovra di Bilancio 2025. Si parla di nuovi tagli sulle tasse per il ceto medio. L’esecutivo, stando a quanto trapelato, metterà mano alle aliquote e agli scaglioni IRPEF sulla scia del primo intervento messo in atto con la riforma fiscale del 2024.
Ad anticipare le intenzioni governative è stato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia. Il numero due del Mef è intervenuto al Telefisco del Sole 24 ore. Il vice di Giorgetti ha spiegato che l’obiettivo per il 2025 è quello di alleviare il peso fiscale gravante sul ceto medio, senza per questo rinunciare agli sgravi IRPEF sui redditi minori (ex bonus Renzi) e al taglio del cuneo fiscale.
Si va insomma verso un potenziamento della riforma IRPEF. Ecco quali saranno le novità in vista del varo della manovra di Bilancio per il 2025. Entro pochi giorni – il 27 settembre – il Governo dovrà presentare la Nadef, la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza che costituisce la base degli obiettivi programmatici della legge di Bilancio.
Manovra di Bilancio 2025: le novità su tasse, aliquote e scaglioni IRPEF
Nella prossima manovra di Bilancio dovrebbe trovare spazio la riduzione dell’aliquota IRPEF per i redditi tra 28 e 60 mila euro. Allo stato attuale la tassazione per la fascia di reddito compresa tra 18 e 50 mila euro è pari al 33%, mentre per i redditi superiori a 50 mila euro si applica l’aliquota massima del 43%.
Con l’approvazione della nuova riforma l’aliquota massima scatterebbe solo una volta superata la soglia dei 60 mila euro di reddito. Al di sotto di questo tetto l’aliquota applicata sarebbe quella del 33%. Secondo il viceministro Leo l’allargamento dello scaglione IRPEF a 60 mila euro consentirebbe di togliere 10 mila euro all’aliquota maggiore del 43%.
Questo intervento sul ceto medio costerebbe tra i 2,5 e i 4 miliardi alle casse dello Stato. Solo alla fine di ottobre, quando saranno disponibili i dati definitivi sul gettito del concordato preventivo biennale sarà possibile avere un quadro preciso delle risorse disponibili.
Un’altra novità della manovra di Bilancio potrebbe riguardare la flat tax per i lavoratori autonomi, fissata attualmente a 85 mila euro di reddito. Soprattutto la Lega spinge per innalzare a 90-95 mila euro la soglia, incassando anche l’appoggio di Forza Italia. Quanto ai lavoratori dipendenti, il Governo punta a mantenere gli attuali sgravi IRPEF per i redditi fino a 28 mila euro.
Si tratta dell’ex bonus Renzi, oggi diventato il trattamento integrativo fino a 100 euro. Va verso la conferma anche il taglio del cuneo fiscale sempre per i redditi fino a 28 mila euro, con lo sconto fino al 7% sulla trattenuta IVS. La riduzione dei contributi INPS mira a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto di quelle con redditi medio-bassi, le più tartassate dall’inflazione.