Un importante personaggio, amato dal pubblico, ha parlato del rischio che lui possa finire in sedia a rotelle. Ecco di chi si tratta.
Scoprire di avere problemi di salute può essere difficile da accettare se questi compaiono in modo improvviso e si è sempre stati bene, al punto tale da avere da tempo una vita attiva. Parlarne può essere ancora più complesso, soprattutto perché si percepisce quel momento come la reale ammissione di quello che è accaduto. A volte, però, i personaggi famosi decidono di essere trasparenti pensando di poter aiutare chi si trova in una situazione simile. I momenti di sconforto possono essere tanti, specialmente se i medici sono chiari e arrivano a dire al paziente come una delle conseguenze della malattia può essere l’impossibilità di camminare.
A quel punto è naturale fare un salto indietro nel tempo e avere la percezione che niente sarà più come prima. Affidarsi ai medici, che sanno bene la natura della malattia, non può che essere la scelta migliore, anzi a volte anche un aiuto psicologico può rivelarsi provvidenziale, così da scacciare i pensieri negativi che possono essere avvertiti. Purtroppo questa è la realtà che sta affrontando da tempo uno dei personaggi più amati.
L’incubo sedia a rotelle per un personaggio amatissimo
La possibilità di finire in sedia a rotelle spaventa chiunque, a maggior ragione chi non sta un attimo fermo, per lavoro e non solo. Purtroppo è questa la prospettiva che è stata paventata dai medici a Giovanni Allevi, uno dei nostri musicisti più amati anche all’estero, che due anni fa ha scoperto di essere affetto da un mieloma multiplo.
Il suo è un tumore raro, che colpisce il midollo osseo, il punto dell’organismo in cui vengono prodotte le cellule che permettono al sistema immunitario e del sangue di funzionare. Questa malattia mette a rischio soprattutto le plasmacellule, che sono quelle che hanno il compito di produrre gli anticorpi e di difendere il nostro organismo dalle infezioni. Può bastare quindi pochissimo per ammalarsi. L’artista si è affidato ai dottori che lo hanno in cura, seguendo ogni loro consiglio, i miglioramenti ci sono stati, ma non è detto possano essercene altri.
Ora è lui stesso a parlarne nel suo libro “I nove doni”, opera a cui tiene tantissimo, ma che “non vuole essere un diario della malattia, ma la riflessione sul dolore e sulle prospettive che mi ha aperto” – ha detto a ‘Vanity Fair’. Esattamente come ha fatto quando ha parlato apertamente di quello che gli stava capitando, lui ha un obiettivo chiaro nella mente: “Non voglio spettacolarizzare il dolore, con il libro non voglio parlare di me, ma voglio confortare chi legge e può identificarsi”.
Tutto è avvenuto in maniera improvvisa e lo ha portato a guardare alla vita con un’altra prospettiva, anche se la paura resta comunque una componente delle sue giornate: “A Vienna avevo finito di suonare e non riuscivo ad alzarmi, non riuscivo a staccarmi dallo sgabello. Lì ho capito che c’era qualcosa di grave – ha detto al ‘Corriere della Sera’ -. Dalla risonanza è emerso che una vertebra si era schiacciata, rischiava di rompersi e tranciare in maniera netta il midollo spinale. Questo rischio non è però ancora scongiurato, posso finire in sedia a rotelle, anche se potrebbe anche non accadere”. Ora pensare al futuro evoca sensazioni particolari: “Non sapevo che dal mieloma non si guarisce mai, anche se in realtà si guarisce giorno per giorno. Ora il domani per me è un presente allargato. Ogni giorno puoi rinascere e scoprire dentro di te una forza che non immaginavi” – ha concluso.