Fare errori di calcolo nella dichiarazione dei redditi è davvero facile se si ha diritto a un rimborso c’è una procedura da seguire.
Il momento in cui si deve presentare la dichiarazione dei redditi spaventa un po’ tutti, inutile negarlo, soprattutto perché in quel momento si capirà se sarà necessario pagare qualcosa. Il problema riguarda inevitabilmente in modo particolare i liberi professonisti, che devono pagare in autonomia tasse e contributi, spesso con costi tutt’altro che bassi. La situazione può essere almeno parzialmente alleviata se si ha la possibilità di detrarre alcune spese, come quelle che sono state sostenute ad esempio per le visite mediche.
Non è comunque così inusuale commettere errori di calcolo, a volte possono farlo anche i professionisti che si occupano di effettuare l’operazione per i loro clienti, anche solo per una semplice distrazione. L’auspicio è che questo possa avvenire per difetto, a quel punto c’è una procedura che si deve seguire per ottenere il rimborso, ma è importante essere precvisi.
Come rimediare agli errori di calcolo nella dichiarazione dei redditi
Essere regolari innanzitutto con le tempistiche è determinante quando si deve effettuare la dichiarazione dei redditi. Compilare il modello 730 può essere importante quando si devono ricevere rimborsi, deduzioni, oltre che per fare scelte che incidono sull’imposta IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche), come accade ad esempio quando si vuole devolvere il 5×1000 ad associazioni benefiche a cui si è legati.
A presentarlo devono essere lavoratrici e lavoratori dipendenti e pensionati, avendo cura di avere con sé i dati personali sul contribuente, sui redditi percepiti e spese deducibili. Già da qualche tempo sul sito dell’Agenzia delle Entrate è però disponibile anche la versione precompilata, in quel caso è necessario verificare che le informazioni inserite siano corrette. In entrambi i casi è necessario muoversi entro il 30 settembre di ogni anno. Non ci si deve comunque abbattere se ci si dovesse rendere conto di avere commesso errori di calcolo, è possibile rimediare, a condizione, a condizione di presentare il 730 rettificativo entro l’11 novembre 2024.
Altrettanto fondamentale è essere a conoscenza delle date relative al ricevimento dei rimborsi, qualora l’utente ne avesse diritto. I crediti (ma anche gli eventuali debiti) saranno concessi nella busta paga a partire da luglio per i lavoratori dipendenti. I pensionati, invece, lo vedranno nella rata di pensione a partire da agosto o settembre.
È invece compito dell’Agenzia delle Entrate rimborsare i cittadini direttamente se non dovessero avere indicato alcun sostituto di imposta. Questo avverrà entro l’anno in cui si è presentata la dichiarazione.