L’ex presidente degli Stati Uniti ha esortato i suoi sostenitori a ribellarsi affermando che, nella giornata di martedì, verrà arrestato. Donald Trump rischia di essere incriminato per una vicenda risalente al 2016.
L’appella ai sostenitori è stato condiviso sabato 18 marzo su Truth, la piattaforma lanciata dallo stesso Donald Trump in seguito alla sospensione dei suoi account sui principali social network per via dei post accusati di incitamento alla violenza. L’ex presidente degli Stati Uniti ha esortato i suoi fan alla ribellione in vista del suo arresto, previsto per la giornata di martedì.
L’ipotesi è stata avanzata da Trump dopo alcune “fughe di notizie illegali dal corrotto ufficio del procuratore di Manhattan”, come affermato nel suo post. L’imprenditore – intenzionato a candidarsi nuovamente alle elezioni del 2024 – rischierebbe di essere incriminato a New York. Il suo arresto sarebbe legato ad una vicenda risalente al 2016. All’epoca Trump era in piena campagna presidenziale. A distanza di sette, mentre si prepara per una nuova sfida, potrebbe ritrovarsi ad affrontare un processo.
“Manifestiamo, riprendiamoci il Paese” sono state le sue parole in conclusione del post. Un post che ricorda molto quello condiviso nel 2021 prima dell’assalto a Capitol Hill. Chissà se, anche questa volta, i suoi fan metteranno a subbuglio la città. Non molto tempo dopo le dichiarazioni dell’ex presidente, è intervenuto il legale di quest’ultimo, Joe Tacopina. L’avvocato ha spiegato che il tycoon è disposto a consegnarsi alle autorità “senza complicazioni se sarà incriminato”.
Nonostante l’appello di Trump, non è ancora partito nessun mandato di arresto nei suoi confronti. La sua incriminazione porta all’apertura di scenari inediti: il processo potrebbe iniziare negli ultimi mesi della sua campagna presidenziale e il tycoon potrebbe diventare il primo ex presidente ad essere perseguito dalla legge. L’imprenditore potrebbe finire a processo anche il giorno delle elezioni e, da presidente, non avrebbe in ogni caso modi di “darsi” la grazia.
Ma per quale motivo rischia di essere arrestato? L’ex presidente non è certamente nuovo agli scandali. L’indagine ha a che vedere con Stormy Daniels, un’ex pornostar che l’imprenditore avrebbe frequentato durante la campagna del 2016. Trump avrebbe poi pensato di pagare all’ex attrice di film hard ben 130 mila dollari per comprare il suo silenzio e tenere la loro relazione segreta. Una volta diventato presidente, avrebbe rimborsato il suo ex legale, Michael Cohen, per aver pagato Daniels.
L’avvocato Cohen è stato successivamente accusato dai procuratori federali, i quali sostengono che nei documenti del tribunale i pagamenti a Daniels siano stati indicati come servizi legali. Ora l’ex presidente potrebbe essere indagato per falsificazione di documenti aziendali, secondo quanto spiegato dal New York Times. Sarà necessario aspettare i prossimi sviluppi del caso per fare più chiarezza. Quel che è certo al momento è che la campagna di Trump – che i sondaggi danno per favorito tra i canditati repubblicani – è in bilico.
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