In base a quanto emerso dal report “Mind Health” di AXA, l’Italia si trova all’ultimo posto tra i Paesi europei per il livello di salute mentale.
Il tema della salute mentale, in Italia, continua a doversi scontrare con forti barriere sociali. Se aggiungiamo la sempre maggiore incertezza del futuro, un mondo del lavoro titubante, la pressione a cui sono sottoposti gli studenti universitari (con esiti drammatici) e tanti altri fattori non sorprenderà sapere che il Paese si trova all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda il benessere psicologico dei cittadini.
A poco è servito il bonus psicologo lanciato dal governo che, tra l’altro, non era nemmeno riuscito a soddisfare tutte le richieste presentate. Nonostante il report “Mind Health” del 2023 realizzato da AXA abbia evidenziato un leggero miglioramento, la strada da fare è ancora lunga. L’indagine è stata effettuata su un campione di 30.600 persone, di età compresa tra i 18 e i 74 anni, sparse in 16 Paesi.
Oltre all’Italia, sono stati coinvolti Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Svizzera, Irlanda, Stati Uniti, Messico, Filippine, Tailandia, Giappone, Hong Kong, Cina e Turchia. L’obiettivo dell’inchiesta, guidata dalla società Ipsos, era “analizzare l’evoluzione della salute mentale e il benessere delle popolazioni in un ambiente in cui le crisi si stanno accumulando” come spiegato da Antimo Perretta, membro del Comitato direttivo di AXA.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla diffusione della pandemia di Covid-19, all’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e all’aumento dell’inflazione in un panorama di crisi internazionale. Allo stesso tempo, il tema della salute mentale si è guadagnato una sempre maggiore attenzione. Alcuni progressi si sono registrati anche in Italia. A parlarne è stato il CEO del Gruppo assicurativo AXA Italia Giacomo Gigantiello: “Diminuisce lo stigma e aumenta la consapevolezza sull’importanza di prendersi cura del proprio benessere mentale” ha spiegato.
Tuttavia, la situazione in Italia continua ad essere critica. Dai dati dell’indagine è emerso che tra i disagi più diffusi tra la popolazione al primo posto spicca lo stress, lamentato dal 56% dei partecipanti. Al secondo posto si trova la solitudine, menzionata dal 48% degli intervistati. Anche la guerra sta avendo un impatto negativo sulla salute mentale degli italiani: il 52% del campione l’ha indicata tra le sue preoccupazioni. Mentre il 43% teme l’impatto dell’emergenza climatica. Un argomento che, invece, non sembra preoccupare la classe politica.
“Mid Health” ha sottolineato anche che all’interno della popolazione sono le donne a soffrire maggiormente questi disagi, indipendentemente dalla fascia di età. Tra i fattori che più incidono sul benessere mentale delle persone di sesso femminile “il più rilevante è la disparità di genere percepita nella vita quotidiana”. I giovani non se la passano meglio. L’ansia generata da un futuro sempre più incerto, il senso di solitudine, l’influenza negativa dei social network sull’immagine di sé sono solamente alcuni degli elementi che rendono le nuove generazioni particolarmente a rischio.
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