La norma Euro 7 è stata presentata dalla Commissione europea lo scorso anno, nell’intento di ridurre le emissioni delle auto diesel. Le regole hanno incontrato una decisa opposizione da parte di diversi leader politici, che nella giornata di lunedì 13 marzo si sono riuniti a Strasburgo.
Il vertice tra i Paesi contrari alla nuova normativa Euro 7 è stato fissato nella giornata di lunedì 13 marzo dal ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca Martin Kupka. Il deputato ha convocato nella città di Strasburgo i colleghi che si sono dimostrati riluttanti davanti alle nuove regole della Commissione europea che con tali misure punta a ridurre le emissioni inquinanti delle auto diesel. In base a quanto previsto, Euro 7 diventerà realtà a partire da luglio 2025. Tutti i nuovi veicoli venduti in Europa dovranno attenersi ai limiti.
Sono dodici gli Stati europei che si sono detti contrari alle misure di Bruxelles. Al vertice hanno partecipato i ministri dei Trasporti di Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Polonia, Romania, Spagna, Slovenia, Slovacchia, Ungheria e Italia. Il vicepresidente Matteo Salvini è volato a Strasgurdo alla ricerca del “buon senso” volto a “tutelare i posti di lavoro e la filiere delle automotive”. Ad accumunare i partecipanti vi è lo scetticismo nei confronti delle regole previste dalla norma.
Tra i punti più critici spiccano gli investimenti necessari per ridurre le emissioni di inquinanti come gli ossidi di azoto, l’anidride carbonica e gli idrocarburi. I produttori automobilistici, infatti, saranno obbligati a sviluppare motori che dovranno essere in grado di rispettare i nuovi standard europei. La normativa si concentra soprattutto sui veicoli diesel, ma non esclude quelli a benzina, che andranno incontro a limiti più severi. Il settore produttivo, di conseguenza, avrà necessità di ricorrere a tecnologie più avanzate.
Gli investimenti necessari ad adeguare la produzione alle nuove esigenze della Commissione europea sono tra le maggiori preoccupazioni dei Paesi scettici, ma non sono le uniche. Il ministro Kupka ha dichiarato che Praga ha diversi dubbi in merito alle misure. Con il vertice, punta proprio a discutere ogni possibile criticità con gli altri governi e trovare una posizione condivisa sul tema. La riunione è stata fissata per trovare una serie di proposte da avanzare alla Commissione europea per modificare la normativa seguendo una linea comune. Tra gli argomenti trattati, c’è anche il divieto dei motori diesel e benzina previsto per il 2035.
Il regolamento, nonostante le polemiche, ha già avuto un riscontro positivo tra i Paesi membri dell’Unione Europea, ad esclusione di Italia, Germania, Bulgaria e Polonia. Al vertice indetto nella giornata di lunedì non ha partecipato la Commissione europea. Tuttavia la portavoce Dana Spinant, nel corso del suo meeting quotidiano con la stampa, ha affermato che la Commissione UE è pronta “a dare chiarimenti alle preoccupazioni espresse dai Paesi membri”.
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