Il governo Meloni aveva già annunciato la sua intenzione di abolire il reddito di cittadinanza. Nei prossimi mesi il sussidio verrà sostituito da una nuova misura, chiamata Mia.
Il nome del nuovo sussidio è Mia (acronimo che sta per Misura di inclusione attiva) e secondo le previsioni diventerà realtà a partire dal mese di agosto o, al massimo, settembre. La novità del governo Meloni è stata elaborata nell’intento di sostituire il reddito di cittadinanza, che la Legge di bilancio 2023 ha prorogato solamente fino a luglio.
La bozza realizzata dal ministero del Lavoro è pronta ed è già stata inviata a quello dell’Economia e delle finanze. Ora il ministro Giancarlo Giorgetti dovrà procedere con la valutazione del testo. Nelle prossime settimane il decreto potrebbe giungere al Consiglio dei Ministri. Il governo Meloni aveva già annunciato la sua intenzione di abolire il tradizionale reddito di cittadinanza, che già quest’anno è stato modificato dalla Lege di bilancio.
Cosa prevede la Misura di inclusione attiva? Come spiegato dal Corriere della Sera i beneficiari verranno divisi in due categorie. Ci sarà una distinzione tra le famiglie con persone occupabili, con almeno una persona di età compresa tra i 18 ed i 60 anni, e le famiglie senza persone occupabili, in cui c’è almeno un minore o un anziano di età superiore ai 60 anni.
Coloro che, al momento, percepiscono il reddito di cittadinanza (di durata di sette mesi) a partire da settembre potranno fare domanda per la Mia. A differenza di quello tradizionale, il nuovo sussidio prevede una riduzione della cifra percepita da chi rientra nella categoria degli occupabili. Questi ultimi riceveranno 375 euro al mese. Per quanto riguarda le famiglie con persone non occupabili, il sostegno potrà arrivare a 500 euro.
In base alle fonti, la somma extra prevista dal reddito di cittadinanza per l’affitto (che poteva arrivare fino a 280 euro) rischia di essere ridotta e stabilita in base al numero di membri di ciascun nucleo famigliare. Il governo ha anche deciso di apportare tagli al tetto Isee per l’individuazione dei beneficiari della misura. Si dovrebbe passare dai 9360 euro del reddito di cittadinanza a 7200 euro.
Si tratta di una decisione significativa che, secondo le stime, andrà ad escludere un terzo delle persone che già ricevono un sussidio da parte dello Stato. D’altra parte, la speranza è che un taglio simile possa portare ad un aumento della somma percepita dai beneficiari. Le novità non finiscono qui: i nuclei che presentano domanda per la Mia, saranno sottoposti a controlli.
Le famiglie in difficoltà senza soggetti occupabili potranno rivolgersi ai Comuni per seguire percorsi di inclusione sociale. Coloro che rientrano tra gli occupabili, invece, per per ricevere il sussidio saranno obbligati a firmare il patto di servizio personalizzato. Si tratta di un accordo da sottoscrivere con un centro per l’impiego. In questo modo i soggetti occupabili riceveranno proposte di lavoro congrue. Il diritto a Mia dovrebbe essere destinato a recedere in caso di rifiuto della prima offerta da parte dei beneficiari.
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