Take it Down è il nome del nuovo progetto finanziato da Meta, che punta a tutelare maggiormente i minori e le vittime di revenge porn.
Il servizio è gestito dal National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) e vede tra i suoi finanziatori il colosso Meta, ma anche partner come PornHub ed OnlyFans. Il progetto è nato con l’intento di tutelare gli utenti minori ed aiutare le vittime di revenge porn a rintracciare contenuti pubblicati sul web senza il loro consenso. Si tratta di un’importante svolta nella lotta alla diffusione illecita di materiale esplicito. Rimuovere una determinata foto o video dopo che è stata diffusa su Internet, infatti, è sempre stato pressoché impossibile.
Take it Down si propone proprio come uno strumento in grado di consentire agli users di “interrompere la condivisione online di immagini o video di nudo”. Il servizio verrà reso disponibile ovunque e i minorenni potranno utilizzarlo gratuitamente. Ci sarà anche la possibilità di richiedere l’eliminazione di vecchi scatti di nudo, se risalenti a prima del compimento della maggiore età. Come funziona il progetto?
Gli utenti che temono (o che hanno la certezza) che foto o video personali siano finiti online, potranno utilizzare la piattaforma per realizzare un’impronta digitale dell’immagine o del video in questione. Verrà poi formulata una sequenza numerica di nome “hash” per contraddistinguere il contenuto. Il codice servirà ad individuare possibili copie del materiale incriminato. Il procedimento comprende anche le immagini create con l’intelligenza artificiale o i deepfake.
Una volta completata l’analisi delle foto o video che potrebbero essere finite su Internet senza il consenso degli interessati, il servizio darà inizio ad una ricerca sulle piattaforme che hanno preso parte al progetto. Nel caso in cui si dovesse riscontrare la presenza di un contenuto che corrisponde alla sequenza numerica, Take it Down procederà con la sua rimozione.
Oltre al revenge porn – che negli ultimi anni ha registrato un preoccupante aumento di casi – il servizio mira ad ostacolare la condivisione di materiale pedopornografico. In base ai dati riportati dalla NCMEC, nel 2021 le denunce di sfruttamento online di minori sono aumentate del 35% rispetto all’anno precedente. Tra il 2021 e il 2022 i crimini legati al possesso e alla diffusione di contenuti pedopornografici sono arrivati ad un picco di quasi 40 mila casi.
Il portavoce di NCMEC Gavin Portnoy ha parlato del servizio affermand9o che sarà particolarmente di supporto per i più giovani. I minori, infatti, potrebbero aver paura (o sentirsi a disagio, all’idea di presentare una denuncia dopo essere stati vittime di revenge porn. Come spiegato da Portnoy, il timore di esporsi rischia di costituire un grande ostacolo. Con Take id Down si potrà trovare una soluzione alla preoccupazione maggiore dei giovani malcapitati: assicurarsi che i contenuti condivi illecitamente spariscano dal web.
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