Covid, dopo quasi 3 anni dallo scoppio della pandemia, la città di Hong Kong revoca l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici. Il governatore: “Stiamo tornando alla normalità”.
Dopo ben 959 giorni, Hong Kong dice addio all’obbligo di mascherine in tutti gli spazi pubblici. Niente multe per chi non indossa il dispositivo di protezione individuale, dopo quasi tre anni dallo scoppio della pandemia provocata dal coronavirus.
L’obbligo era infatti entrato in vigore dapprima sui mezzi di trasporto pubblico in data 15 luglio 2020, per poi essere esteso nell’arco di due settimane a tutte le aree pubbliche, sia all’aperto che al chiuso. Nelle scorse ore, però, il governo ha revocato il mandato, e ad annunciare questo nuovo via libera è stato il governatore John Lee, tramite una conferenza stampa. “Ora stiamo tornando alla normalità”, ha infatti affermato Lee, mentre l’hub finanziario asiatico si prepara a dare il bentornato a tutti i viaggiatori d’affari e ai turisti.
Stop all’obbligo delle mascherine a Hong Kong
Negli ultimi mesi, la maggior parte delle metropoli asiatiche della Corea del Sud e del Giappone, così come anche Taiwan, ha allentato in tutto o in parte gli obblighi e divieti disposti per tenere sotto controllo la pandemia di coronavirus. A queste si è aggiunta anche Hong Kong, che nelle scorse ore ha revocato l’obbligo di mascherina in tutti i luoghi pubblici. Una misura preceduta dall’addio alla quarantena obbligatoria per tutti i passeggeri in arrivo dai voli internazionali, con grande sollievo da parte di cittadini residenti, lavoratori e turisti. Si ricorda che l’ex colonia britannica era stata, però, tra gli ultimi a richiedere l’uso della mascherina nei luoghi pubblici a chiunque avesse più di 2 anni – pena una sanzione di circa 1.200 euro.
Nelle prime ore di questa mattina, il governatore John Lee ha dunque dichiarato che l’obbligo “verrà completamente abolito dal 1 marzo, inclusi interni, esterni e sui mezzi pubblici”. Nel caso di ospedali e case di cura, invece, spetterà ai direttori scegliere e mettere in atto le proprie, dovute restrizioni.
Per gran parte della pandemia, la città ha applicato delle politiche pandemiche tra le più rigorose del mondo: tra queste, la lunga quarantena, imposta a tutti i passeggeri in entrata nella città e che ha richiesto anche fino a 21 giorni di totale isolamento in una stanza d’albergo, senza visitatori ammessi e con le finestre chiuse. Una misura stringentissima, questa, che le autorità avevano applicato per ridurre i casi di contagio “importati”, così come anche la trasmissione locale del virus.