Russia, mentre il presidente ucraino Zelensky si rivolge agli alleati occidentali nella speranza di ricevere nuove armi, a Mosca vengono sistemati sistemi di difesa aerea.
Nella giornata di venerdì 20 gennaio gli Stati Uniti e gli alleati occidentali si sono riuniti a Ramstein per discutere in merito agli aiuti militari da destinare all’Ucraina. I partecipanti sono d’accordo sull’invio di nuove armi a Kiev. Ma tra questi non ci saranno i carri armati Leopard richiesti dallo stesso Zelensky.
Per il momento, infatti, non è ancora stata presa nessuna decisione al riguardo. I carri armati non rientrano tra le armi autorizzate alla spedizione da parte degli USA. Stesso discorso per la Germania, che era stata già rimproverata per la sua inerzia dal presidente ucraino. Nel frattempo, il Governo russo ha iniziato a disporre sistemi di difesa aerea a Mosca, sia sul Ministero della Difesa che sulla casa di Putin.
Russia-Ucraina, il vertice a Ramstein
“Non possiamo aspettare, non possiamo rallentare” sono state le parole di Zelensky. Rivolgendosi agli Stati firmatari del Patto di Tallinn ha affermato che il tempo è, ormai, “un’arma fondamentale, strategica, esattamente come l’artiglieria o i sistemi di difesa aerea”.
Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha supportato il leader ucraino affermando che il Paese – invaso dalla Russia quasi un anno fa – si trova in una fase decisiva dello scontro. Nonostante l’esercito russo abbia subito pesanti danni, non è assolutamente intenzionato a fermarsi. Anzi, “si sta ricomponendo, si sta organizzando”, come affermato da Austin.
La Russia può contare sulle forniture di Corea del Nord ed Iran. La primavera si fa sempre più vicina e l’esercito di Putin si sta preparando per “lanciare una massiccia offensiva”. Per questo motivo diventa sempre più urgente supportare l’Ucraina con l’invio di armi.
Zelensky ha esortato gli alleati a velocizzare le spedizioni. Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno confermato che i rifornimenti continueranno fino a quando il popolo ucraino ne avrà bisogno. Mentre il Governo tedesco continua ad essere titubante. Sebbene il cancelliere Olaf Scholz abbia confermato l’invio di veicoli blindati, non è stata presa in considerazione la spedizione dei Leopard 2 tanto agognati da Zelensky.
Cosa sta succedendo a Mosca
Intanto, in Russia, il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale Medvedev ha definito l’invasione dell’Ucraina una “guerra patriottica”. Su Telegram ha messo in guardia i politici occidentali, determinati a sconfiggere il Paese guidato da Putin.
“La sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può innescare l’inizio di una guerra nucleare. Le potenze nucleari non hanno mai perso conflitti da cui dipende il loro destino” ha affermato. Per poi aggiungere che dovrebbe essere chiaro anche ad “un politico occidentale”.
Mosca, intanto, sembrerebbe intenzionata a prepararsi per un possibile attacco – o per una nuova offensiva, che potrebbe essere seguita da una reazione militare. Nella capitale sono stati posizionati sistemi di difesa aerea.
In particolare, sul palazzo del Ministero della Difesa è stato piazzato un sistema missilistico Pantsir e altri missili anti-aerei sono apparsi su diversi edifici e nei parchi. La residenza del presidente non è rimasta esclusa: anche qui è stato posizionato un sistema Pantsir-S.