Mentre la Russia continua ad attaccare l’Ucraina, il presidente Zelensky si rivolge ai paesi occidentali in cerca di supporto e armi.
Il conflitto tra Ucraina e Russia sta assumendo un piega sempre più drastica. L’invasione, iniziata da quasi un anno, sta avendo effetti devastanti sul territorio ucraino che implora i Paesi occidentali di fornire supporto e soprattutto armi.
Zelensky si è rivolto agli alleati in cerca di aiuti militari. Secondo le previsioni, la guerra è destinata a farsi sempre più dura nei prossimi mesi e in primavera lo scontro si farà “furibondo”. Il presidente ucraino ha un bisogno quasi disperato di armi: carri armati e artiglieria pesante da schierare sul territorio entro le prossime settimane.
Ucraina, le pressioni sul governo tedesco
I generali di Kiev sono stati chiari. L’Ucraina ha urgente bisogno di armi, che dovranno essere dispiegate al più presto nella speranza di riuscire a placare gli attacchi russi. Lo Stato può contare sul supporto di Lloyd Austin, capo del Pentagono, pronto a fornire un pacchetto di aiuti militari dal valore di 2,5 miliardi di dollari.
Si tratta di un contributo importante che, per la prima volta, comprende anche gli Stryker (carri blindati da combattimento). Eppure non è abbastanza per un Paese che si trova sempre più soggiogato dal suo invasore. Zelensky, nel suo appello, ha rimproverato il governo tedesco venuto meno all’invio di carri armati Leopard 2.
La Germania, da parte sua, ha spiegato di voler prendere decisioni in merito allo scontro di comune accordo con gli altri alleati. Un approccio che non è piaciuto al presidente ucraino che ha insistito sugli sforzi del suo Paese e sul fatto che il conflitto abbia importanti implicazioni anche sul resto dell’Europa (e sul mondo, più in generale).
A Zelensky si sono uniti gli Stati Uniti che, al momento, stanno facendo pressione sul governo tedesco. Il capo del Pentagono ha deciso di mettersi in campo in prima persona e, nella giornata di giovedì 19 gennaio, si è recato a Berlino per avere un colloquio con Boris Pistorius, ministro della difesa, nel tentativo di convincerlo a spedire i tanto bramati carri armati.
I Leopard 2 sono il meglio in circolazione al momento e sarebbero sicuramente utili all’Ucraina per rispondere agli attacchi russi. Al di là della Germania, Paesi come l’Italia e la Francia hanno espresso la loro intenzione di aiutare Zelensky e il suo Stato.
Tra aiuti e criticità
Il governo Meloni invierà una batteria del sistema di difesa aerea Samp-T. Lo stesso verrà fatto dai vicini francesi. Restano, tuttavia, alcune criticità. A partire dalla necessità di velocizzare la spedizione degli aiuti militari. Inoltre sembrerebbe proprio che le possibilità di trattativa tra Ucraina e Russia siano sempre più scarse.
A ciò si aggiunge Pechino, che non intende fermare il suo supporto nei confronti della Russia. Nonostante ciò, per ora, la Cina non avrebbe inviato nessun aiuto militare – in base a quanto constatato dai servizi segreti statunitensi. Un altro Stato che non appare intenzionato a mettere da parte i rapporti con Putin è la Turchia.
Il pessimismo è aumentato dal fatto che le sanzioni dei Paesi occidentali non siano riuscite nel loro obiettivo. Nel 2022 la Russia ha registrato un calo del Pil pari al 6% che non è nulla rispetto alla drastica diminuzione che si sperava di ottenere. Come se non bastasse, l’offensiva di Putin non cede di un passo.