Juventus, avviato il processo contro la società accusata di plusvalenze fittizie. La Procura ha presentato richiesta di penalizzazione per la squadra.
I legali della squadra (Bellacosa, Sangiorgio e Apa) si sono recati in tribunale insieme al nuovo presidente Gianluca Ferrero. Anche il dirigente Federico Cherubini e l’ex dirigente Fabio Paratici hanno preso parte al processo. Nella giornata di giovedì la Juventus ha presentato le sue memorie difensive, nella speranza che il ricorso avviato dalla Procura sia riconosciuto come inammissibile.
Al momento la squadra rischia di perdere 9 punti di penalizzazione. Questa è la richiesta avanzata dal procuratore Giuseppe Chiné alla Corte d’appello federale, che dovrà valutare se procedere con la revocazione delle sentenze di assoluzione emanate precedentemente in merito al caso delle plusvalenze o meno – non solo per il club bianconero ma anche per altre otto squadre coinvolte.
Juventus, le accuse di plusvalenze fittizie
Il processo fa riferimento alle plusvalenze risalenti agli anni 2018, 2019 e 2020. Secondo l’accusa, la Juventus avrebbe sfruttato plusvalenze fittizie così da aumentare i propri guadagni e sanare le perdite di bilancio. Con questo termine ci si riferisce al guadagno che una società di calcio percepisce in seguito alla vendita di uno dei suoi giocatori, dalla quale deve essere sottratta la quota di ammortamento annuale del cartellino del calciatore.
Le plusvalenze si fanno fittizie nel momento in cui le società non forniscono valutazioni corrette riguardo i cartellini dei giocatori durante lo scambio di questi ultimi. È una strategia alla quale si ricorre per ottenere guadagni extra, per entrambe le squadre coinvolte nell’affare.
Come se non bastasse, la società è indagata per la manovra stipendi. Si tratta dello slittamento di alcune mensilità di pagamenti (passati alle stagioni successive) per far fronte alla crisi generata dall’epidemia di Covid e la correlata chiusura degli stadi. A detta della Procura e di Consob, la Juventus non avrebbe agito nel rispetto della legge.
Cosa rischia la società
Nel bilancio, infatti, la manovra (messa in atto nei periodi di marzo e aprile 2020 e 2021) non sarebbe stata registrata in alcun modo. Tantomeno le somme che non sono state versate. La società avrebbe sfruttato l’occasione per posticipare i costi dei pagamenti.
La Juventus, da parte sua, si è difesa spiegando che al momento di redigere il bilancio non aveva ricevuto indicazioni precise sull’obbligo di pagamento della somma che non era ancora stata versata. Bisognerà aspettare gli interventi dei legali di tutti i club indagati prima di venire a conoscenza della decisione della Corte d’appello. Oltre ai nove punti di penalizzazione, è stata richiesta l’inibizione per Fabio Paratici, Andrea Agnelli, Pavel Nedvěd, Paolo Garimberti, Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini.