Nella serata di Riyad l’Inter asfalta il Milan con un netto 0-3 e porta a casa la seconda Supercoppa Italiana consecutiva, settima della sua storia.
È ancora una volta l’Inter di Simone Inzaghi la squadra che solleva al cielo la Supercoppa Italiana. Una serata perfetta per i nerazzurri, che asfaltano i cugini rossoneri con un netto 0-3.
Una partita praticamente senza storia, con l’Inter padrone del campo quasi in ogni momento della gara e con un Milan timido e disorganizzato, che non è riuscito a portare grossi pericoli alla porta di un attento Onana. Già dopo appena 10 minuti di gioco gli uomini di Inzaghi si portano avanti con un’azione magistrale. Darmian passa centralmente a Dzeko, che di prima con un tocco sublime serve l’inserimento di Barella, che solo in area di rigore fa il più facile degli assist per l’accorrente Federico Dimarco, nato e cresciuto con l’Inter nel cuore, che fa il gol più importante della sua carriera, quello dell’1-0.
Milan che prova una timida reazione con una bellissima azione, molto simile a quella dei cugini ma più distante dalla porta. Giocata a tre tra Giroud, Brahim Diaz e Leao, il portoghese si invola verso la porta e prova un destro che il portiere camerunense dell’Inter smanaccia in corner. È praticamente l’unico squillo dei rossoneri, che al 20′ si addormentano e concedono il raddoppio all’Inter. Punizione da 60 metri, Bastoni vede il taglio di Dzeko, che mette fuori gioco Tonali con una grande finta e col destro insacca la rete del raddoppio.
Nella ripresa il Milan entra in campo con un piglio diverso, e prova a scuotersi ancora una volta affidandosi al suo uomo migliore, Rafael Leao. È sua infatti la potente conclusione che mette paura ad Onana e a tutti gli interisti. I nerazzurri si difendono però bene, concedendo ai cugini solo qualche timido tentativo da fuori, come quello di Bennacer, che raccoglie la ribattuta sul tiro di Theo, e centra in pieno il portiere avversario che blocca a terra.
A poco più di 12 minuti dal termine dell’incontro l’Inter però chiude i giochi con un gol dalla dinamica praticamente identica a quello del raddoppio. Punizione da 60 metri, stavolta dal lato di Skriniar che lancia lungo verso Lautaro. L’argentino è bravissimo con una finta a liberarsi di Tomori e sfruttare il rimbalzo del pallone per controllare di sinistro e mettere alle spalle di Tatarusanu con l’esterno del destro. Un gol da applausi che sigilla il successo dell’Inter.
Il Karma che ritorna
Quarta Supercoppa su altrettante finali per Simone Inzaghi, settima nella storia dell’Inter e seconda consecutiva, dopo l’incredibile vittoria dello scorso anno con la zampata di Sanchez al 121′ contro la Juventus.
Chi sentiva questa partita in maniera particolarmente forte è proprio l’ex della gara Hakan Calhanoglu, che ha festeggiato questa vittoria ricordando anche i cugini rossoneri e togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: “C’è poco da dire, 3-0, avevamo fame e li abbiamo mangiati, ci devono rispettare. A maggio ho visto cose che non mi aspettavo, ma il karma ritorna”.
Parole al veleno per l’ex rossonero, ma d’altronde un derby è sempre un derby. Se poi porta con sé un trofeo ed una rivincita sui rivali di sempre è ancora più speciale.