Ancora pochi centimetri e il viadotto avrebbe potuto crollare provocando una tragedia. Indagati tre dirigenti del Consorzio autostrade siciliane: non avrebbero fatto partire i lavori di manutenzione.
Così è scattato il sequestro del viadotto dopo che l’ispezione ministeriale del marzo 2021. Il pericolo per gli automobilisti era tutt’altro che ipotetico: i piloni di sostegno potevano cedere da un momento all’altro.
Viadotto a rischio crollo sull’autostrada A20 Messina-Palermo. La polizia stradale ha messo i sigilli sul viadotto «Furiano», nel territorio comunale di Catania. Assolutamente vietato transitare sul tratto. Sarebbero bastati pochi centimetri (6 per la precisione) prima che potessi verificarsi il crollo. Tanto era esiguo il margine di scivolamento dei piloni di sostegno.
Ci sarebbe dunque voluto poco a causare una immane tragedia: anche un sisma di basso grado o qualche altra scossa di altra natura. Uno scenario tutt’altro che ipotetico quello prospettato dai tecnici. E che ha spinto la Procura della Repubblica di Patti (Messina) a agire velocemente per sequestrare il viadotto Furlano, sulla canna di monte direzione Messina-Palermo della A20, in territorio di Caronia.
Il gip dispone il sequestro del viadotto, indagati tre dirigenti Cas
Il sequestro, disposto dal gip del Tribunale di Patti, Andrea La Spada, è stato eseguito dagli agenti della polizia stradale. Nel registro degli indagati sono finiti tre dirigenti del Consorzio autostrade siciliane. Secondo l’accusa, anche se consapevoli delle criticità del viadotto, non avrebbero mai provveduto ad avviare i lavori di risanamento o di manutenzione straordinaria. Oltretutto i tre indagati avrebbero anche «ignorato le prescrizioni di chiusura al traffico impartite dagli ispettori ministeriali, così determinando un serio, fondato ed imminente pericolo per la sicurezza dei pubblici trasporti».
Il viadotto «Furlano» è finito dunque sotto sequestro «in ragione delle gravissime criticità infrastrutturali dell’arteria autostradale, la quale, sulla scorta di molteplici evidenze, potrebbe essere anche a rischio crollo». Molto severe le parole del Gip, secondo il quale le decisioni relative all’apertura o alla chiusura del traffico sulla tratta a rischio crollo devono ormai essere «necessariamente sottratte alla valutazione dell’ente concessionario, che ha dimostrato totale inerzia e disinteresse davanti al concreto rischio di cedimento della struttura». La misura nasce a seguito di una ispezione ministeriale del marzo 2021 disposta dal Ministero delle Infrastrutture e che riguardava, in particolare, le verifiche straordinarie sui viadotti e sulle gallerie presenti lungo l’autostrada A20 che collega Messina a Palermo.