L’esercito di Mosca ha cambiato strategia in Ucraina, riuscendo a raggiungere piccoli successi a prezzo di altissime perdite.
Il Cremlino ha anche rimescolato le carte al vertice delle forze armate impegnate contro Kiev mettendo Valery Gerasimov a capo delle truppe in Ucraina.
Mosca sembra aver adottato una nuova tattica in Ucraina. Incentrata sulla disponibilità a accettare un alto numero di perdite, sulla capacità di adattarsi, sulla quantità. Tre fattori che hanno consentito alle forze russe di avanzare nel settore di Bakhmut-Soledar, nell’Ucraina orientale, dove il Cremlino sembra voler concentrare il massimo sforzo bellico. A sud invece Mosca ha rafforzato le difese per arginare le offensive dell’esercito nemico.
Una strategia dunque che punta a attaccare e stabilizzare al tempo stesso, parallelamente alla campagna di bombardamenti sulle città ucraine.
Una tattica di successo da parte di Mosca
Con la nuova mobilitazione Mosca si procurata i riservisti da impiegare nelle manovre, gettandoli all’assalto con una nuova tattica. Invece di muovere grandi reparti di uomini, Mosca ha creato pattuglie di otto-dieci soldati, dotate di razzi anti-carro termobarici o simili, facendoli avvicinare il più possibile alle posizioni nemiche. A questa tattica i russi hanno accompagnato l’uso di lanciagranate da 40 millimetri, l’intenso fuoco di copertura dell’artiglieria e dei mortai. Una combinazione che ha rivelato la sua efficacia. A circa 500 metri dalla prima ondata i russi hanno piazzato altri nuclei, pronti a intervenire per sostituire i caduti e con equipaggiamenti più leggeri.
Lo schema è andato avanti per giorni, ripetuto in maniera continua. Una tattica che ha messo in difficoltà gli ucraini e permesso all’esercito di Mosca di guadagnare pochi centimetri di territorio al giorno, al prezzo però di centinaia di morti. Tra loro anche i mercenari del gruppo Wagner, ma anche reparti scelti.
Cambio al vertice: Valery Gerasimov, nuovo comandante delle truppe russe in Ucraina
Mosca ha dimostrato, una volta ancora, di essere disposta a accettare un bilancio altissimo di caduti. E adesso il Cremlino, dopo aver nominato Lapin alla guida delle forze terrestri, ha annunciato che il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov prenderà di fatto la guida delle operazioni in Ucraina. Sotto di lui ci saranno tre vice: i generali Surovikin, Salyukov e Kim.
Gli analisti hanno interpretato variamente il nuovo rimescolamento di carter da parte di Mosca. Si tratta con certezza di un segnale di fiducia nei confronti di Gerasimov, spesso criticato dai «falchi». Ma anche una decisione che esalta il ruolo delle truppe regolari rispetto ai mercenari della Wagner in un momento in cui le operazioni sembrano andare meglio sul piano dei risultati. Mentre Surovikin, che appariva in ascesa, scende di un gradino nelle gerarchie.