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Cronaca

Specializzanda aggredita a Udine ha preso una drastica decisione

Adelaide Andriani, la specializzanda in chirurgia che il 7 gennaio scorso è stata aggredita mentre era in servizio ha deciso di abbandonare la professione medica.

La specializzanda Adelaide Andriani ha annunciato di voler lasciare la professione medica dopo i gravi fatti verificatisi il 7 gennaio scorso. La dottoressa, aggredita mentre svolgeva il turno come guardia medica, ha avuto un colloquio con il vicepresidente con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che ha confermato che le due donne coinvolte stanno bene e che gli hanno riferito ciò che hanno dovuto affrontare.

Un assalto inaspettato

Poco tempo fa la dottoressa Giada Aveni, di 30 anni, aveva pubblicato sui social, precisamente su Facebook e Instagram, uno scatto della collega aggredita, Adelaide Andriani, che il 7 gennaio scorso era stata attaccata dall’accompagnatore di un paziente, mentre era di turno a Udine. Nella foto erano evidenti i segni del tentato strangolamento perpetrato dall’aggressore.

La collega della donna assalita aveva scritto nel suo messaggioche non era ammissibile rischiare la propria vita sul posto di lavoro perché non si è abbastanza tutelati, poiché spesso la guardia medica viene considerata un medico di serie B. Ad attuare un principio di strangolamento sulla specializzanda è stato un uomo che accompagnava un’altra persona a cui era stato detto di rivolgersi al Pronto soccorso. L’aggressore ha prima sbattuto le mani sulle porte, poi ha cercato di sferrare due calci a Giada Aveni, infine ha stretto le mani intorno al collo di Adelaide Andriani.

Per quest’ultima è stato il terzo attacco in due anni di attività. Stando ai dati di Inail dal 2016 al 2020 si sono verificati 12 mila infortuni sul lavoro che hanno coinvolto il personale sanitario. Il sindacato dei medici Federazione Cimo Fesmed ha invocato seri provvedimenti ricordando che le aggressioni in corsia costituiscono un fenomeno in aumento, secondo loro bisognerebbe contattare l’esercito per garantire l’ordine pubblico. Da parte sua il Cocer dell’esercito ha risposto che gli uomini sono pronti a fronteggiare qualunque emergenza, ma così si distoglierebbero le persone da altri incarichi.

Secondo il vicepresidente con delega alla salute Riccardi è necessario lavorare insieme all’azienda sanitaria per migliorare appunto le condizioni di sicurezza del personale sanitario, incrementando la capacità di videosorveglianza e di vigilanza da parte di chi può intervenire. In quanto all’uomo autore della violenza questo è stato già individuato dai Carabinieri che erano stati subito contattati.

 

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