L’assalitore ha colpito stamattina presto. Prima di essere neutralizzato dalla polizia è riuscito a ferire 6 persone con un’arma di fortuna.
Grave uno dei feriti. Ancora da stabilire se sia stato il gesto di un folle o un attacco di matrice terroristica. L’immediato intervento della polizia ha evitato la strage.
Stamattina un uomo ha attaccato i passanti della Gare du Nord di Parigi con un punteruolo. L’attacco è scattato poco prima delle 7 all’interno di quella che è la stazione più frequentata della capitale francese. L’aggressore ha ferito 6 persone, tra di loro anche un agente della polizia di frontiera (dalla Gare du Nord partono anche i treni Eurostar per il Regno Unito).
Gli agenti di polizia sono intervenuti subito e hanno aperto il fuoco. La polizia ha sparato tre colpi verso l’aggressore, che adesso si trova in ospedale sospeso tra la vita e la morte. Delle sei persone ferite una è grave ma non si trova comunque in pericolo di vita.
Un’azione estremamente violenta
Gérald Darmanin, il ministro dell’Interno francese, si è recato sul luogo dell’aggressione per fornire gli elementi in suo possesso. Ad accompagnarlo c’erano anche il ministro dei Trasporti, Clement Beaune, e il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo. «Alle 6 e 42 un individuo estremamente minaccioso ha attaccato delle persone fuori e dentro la gare du Nord. Alle 6h43 è stato neutralizzato dall’intervento immediato di alcuni poliziotti che avevano appena terminato il servizio e da agenti della polizia di frontiera. Sono stati sparati tre colpi, ci sono stati comunque sei feriti tra i quali un agente della polizia di frontiera. Non conosciamo l’identità dell’attentatore. Non aveva documenti con sé».
Il ministro ha fatto sapere che l’aggressore ha agito in maniera estremamente violenta. Non si è servito di un coltello ma di un’arma di fortuna, una sorta di punteruolo, e la foga con cui lo usato è alla base dell’alto numero dei feriti malgrado sia stato bloccato in maniera rapida (neutralizzato in un minuto). Per fermarlo gli agenti hanno utilizzato la loro arma amministrativa, che custodiscono anche fuori dal servizio. «Senza il loro intervento immediato – ha ricordato Darmanin, ringraziando le forze dell’ordine –, vista la particolare violenza dell’attacco, ci sarebbero stati sicuramente dei morti»,
«Non si può ancora parlare di attacco terroristico, spetta al magistrato il compito di caratterizzare l’atto. Che io sappia l’uomo non ha parlato durante l’attacco», ha sottolineato il ministro in risposta alle voci circolate secondo cui l’aggressore avrebbe invocato Allah.