Il dibattito intorno all’aborto si fa sempre più forte, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. In questi giorni si è diffusa la notizia relativa alla decisione presa dalla Food and Drug Administration, che ha approvato la vendita della pillola abortiva in farmacia.
Lo scorso 24 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via ad una battaglia contro alle interruzioni di gravidanza, andando a colpire la storica sentenza Roe vs Wade. Il diritto all’aborto è stato tutatelo per quasi 50 anni dal processo che, nel 1973, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione sul tema.
Con le nuove misure conservatrici la tutela del diritto all’aborto è stata interrotta. I singoli stati hanno ricevuto il via libera e, al momento, ciascuno di essi regola il diritto come meglio crede. La decisione è stata seguita da numerose manifestazioni che sostengono il diritto delle donne a poter decidere in modo indipendente sul proprio corpo.
In stati come l’Ohio, subito dopo la riforma della Corte Suprema, l’aborto è stato vietato nei casi in cui il personale medico attesti l’attività cardiaca dell’embrione. In questo modo ha trovato conferma una legge che, nel 2019, era stata fermata dal giudice federale. Quest’ultimo l’aveva definita incostituzionale rispetto al principio della sentenza Roe vs Wade.
Oltre ad essere osteggiato dai conservatori e da coloro che si appellano ai precetti della religione, il diritto all’aborto è malvisto da molte persone (comprese numerose donne) che si rifanno alle idee del movimento “pro-life”. Ma nonostante la misura introdotta dalla Corte Suprema, il governo democratico di Joe Biden si è detto contrario alla battaglia contro l’interruzione di gravidanza.
A tutelare il diritto all’aborto ci hanno pensato stati come la California, che ha addirittura realizzato un programma che prevede la copertura delle spese di viaggio e alloggio per le donne in difficoltà economica costrette a lasciare la propria città per poter abortire nel rispetto della legge.
Ora la FDA ha deciso di approvare la vendita della pillola abortiva nelle farmacie degli Stati Uniti. In base alla misura, confermata lo scorso 3 gennaio, ogni farmacia dovrà dotarsi di una certificazione per poter distribuire il farmaco abortivo mifepristone.
Le clienti avranno bisogno di una prescrizione del medico per poter acquistare la pillola, che potranno ottenere anche per via telematica rivolgendosi ad un esperto, con la possibilità di ricevere il farmaco per posta. L’American College of Obstetricians and Gynecologists ha definito la decisione della FDA “un importante passo avanti”. Purtroppo, però, questa misura non sarà sufficiente a garantire il diritto all’aborto.
Con ogni probabilità saranno solamente le farmacie degli stati favorevoli all’aborto a fornire la pillola abortiva. Per citarne alcuni: Alaska, Colorado, Connecticut, Minnesota, Nebraska, New York, Oregon, Pennsylvania, Virginia e Washington DC. Oltre alla già menzionata California.
Mentre negli stati in cui l’aborto è vietato (come Alabama, Idaho, Mississippi, Missouri, Texas e Winsconsin) le farmacie potrebbero non vendere il farmaco. La preoccupazione è che la misura della FDA non sia in grado di apportare modifiche decisive alla situazione attuale.
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