Temperature anomale e eventi estremi sempre più frequenti hanno prodotto numerosi danni all’agricoltura, con perdite miliardarie nel 2022.
I cali dei raccolti, avverte Coldiretti, mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea.
Il caldo anomalo degli ultimi giorni fa ufficialmente classificare il 2022 come l’anno più caldo di sempre in Italia, con una temperatura media superiore di 1,15 gradi e il 30% di precipitazioni in meno rispetto alla media storica registrata tra 1991 e 2020. È il dato emerso da una analisi della Coldiretti a partire dalla banca dati aggiornata Isac Cnr (che rileva le temperature dal 1800).
A soffrire di più – evidenzia la Coldiretti – è stato il Nord del Paese, con una temperatura addirittura di 1,37 gradi sopra la media, con un deficit idrico del 40% e pesanti ricadute su ambiente, agricoltura, ma anche su turismo della neve e sull’inquinamento (smog) cittadino.
Grandi laghi in sofferenza
Gli effetti del caldo anomalo appaiono evidenti nel 2023 coi grandi laghi che adesso fanno registrare percentuali di riempimento preoccupanti. Si va dal 17% del lago di Como al 24% del lago Maggiore fino al 34% del lago di Garda. Invece il livello idrometrico del fiume Po al ponte della Becca è calato a -2,9 metri. Preoccupante anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve sulle Alpi e sugli Appennini.
Nel 2022, sempre secondo Coldiretti, sono caduti circa 50 miliardi di metri cubi di acqua in meno. A gennaio poi le temperature elevate hanno prodotto fioriture anomale, col rischio di una possibile perdita dei raccolti con l’arrivo del freddo.
La tendenza al surriscaldamento
La tendenza al surriscaldamento in Italia si fa ancora più evidente se si pensa che gli anni più caldi degli ultimi due secoli si sono concentrati nell’ultimo decennio. Gli anni più roventi sono stati, nell’ordine, il 2022, il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.
Con l’avanzare dei cambiamenti climatici si è imposta anche una tendenza alla tropicalizzazione accompagnata da una maggiore frequenza di eventi estremi come nubifragi, siccità, grandinate, bombe d’acqua, tornado e bufere di vento.
I danni per l’agricoltura
Molti i danni causati all’agricoltura dai cambiamenti climatici e dalla siccità. Coldiretti stima le perdite del 2022 in 6 miliardi di auro, «con cali dei raccolti che mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea che vanno dal 30% per l’extravergine di oliva al 10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al 5% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore».
Davanti alla tropicalizzazione del clima, afferma Coldiretti, «occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà». A questo scopo, conclude l’associazione degli agricoltori, «servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana».