Alla fine dell’anno tutte le Dichiarazioni sostitutive uniche scadono in automatico. È necessario perciò rinnovarle, provvedendo alla dichiarazione Isee 2003.
Occorre dichiarare tutto, dato che anche una piccola dimenticanza – anche se l’omissione è in buona fede, dovuta a un errore – viene considerata una dichiarazione falsa dalla legge.
Le sanzioni si possono evitare rinnovando per tempo la dichiarazione. Dopo aver ricevuto la dichiarazione Isee, infatti, l’Inps la rimanda indietro assieme a delle annotazioni con tutte le eventuali difformità, sulla base di un confronto coi dati dell’Agenzia delle entrate. Nelle annotazioni sono contenuti tutti i rapporti finanziari non dichiarati presenti nell’Anagrafe tributaria.
Così è possibile apportare modifiche alla propria dichiarazione, evitando così di essere sanzionati. Invece quando i dati trasmessi all’Inps non sono corretti occorrerà certificarne il motivo.
False dichiarazioni Isee, quali sanzioni si rischiano
Con la Dichiarazione sostitutiva unica si ottiene l’indicatore Isee. Al suo interno devono essere elencati tutti i rapporti finanziari del nucleo familiare. Ogni persona si assume la totale responsabilità (anche penale) per le autodichiarazioni, vale a dire: redditi, patrimonio mobiliare e immobiliare, dati anagrafici.
Il resto della dichiarazione, dove trovano spazio anche le prestazioni assistenziali, non compete invece al nucleo familiare, ma viene direttamente comunicata dall’Inps o dall’Agenzia delle entrate. Il che vuol dire che in caso di omissioni o difformità relative alle autodichiarazioni, a rischiare pesanti sanzioni è la persona che si è assunta la responsabilità di firmare la dichiarazione.
Quando dichiarare il falso può essere reato
La sanzione viene calcolata in base all’agevolazione ottenuta con la falsa dichiarazione, moltiplicata per 3. La multa ad ogni modo va da un minimo di 5164 euro a 25.882 euro. Senza contare che, oltre alla sanzione amministrativa e pecuniaria, dichiarare volontariamente il falso a un pubblico ufficiale rappresenta anche un reato. Punito dal Codice penale (articolo 483) con la reclusione fino a 2 anni. Anche se spesso questa disciplina, nel caso delle false dichiarazioni, viene sostituita con un’altra normativa (articolo 495) del Codice penale, che punisce con la reclusione fino a 6 anni le false dichiarazioni rese a un pubblico ufficiale.
Peraltro la disciplina non muta se le dichiarazioni sono relative a se stessi o a terze persone. Ragion per cui la cosa migliore da fare è compilare scrupolosamente l’autodichiarazione, presentando rapidamente, quando necessario, l’Isee sostitutivo. La gran parte dei problemi, infatti, viene rilevata velocemente dall’’Inps, proprio per permettere a chi ha sbagliato in buona fede di rimediare all’errore. Oltretutto, sull’Isee Agenzia delle entrate e Guardia di finanza effettuano periodicamente dei controlli a campione.