Il Centrodestra vuol fare “bottino” di poltrone e prepara lo Spoils system

Meloni and co. sono pronti a cambiare i vertici della pubblica amministrazione, ma non si accontentano e scenderanno fino ai livelli più bassi. Il Centrodestra vuole tutto e subito, pronte le teste da tagliare ma i nomi dei sostituti sono ancora sconosciuti. 

E’ finito il conto alla rovescia, il Centrodestra è pronto a prendersi in mano le poltrone più importanti delle dirigenze della pubblica amministrazione. Come infatti è previsto dalla legge Bassaninigli incarichi di funzione dirigenziale, quali vertici dei ministeri o delle agenzie, cessano decorsi novanta giorni dal voto di fiducia del governo“. Per il 24 gennaio quindi Meloni e soci hanno già pronte le loro truppe, lo Spoils system è iniziato.

Alessandro Rivera, da quasi cinque anni direttore generale del Tesoro, sarà la prima testa a cadere poi toccherà a Biagio Mazzotta, ragioniere generale dello Stato, a Nicola Magrini, direttore dell’Aifa, a Marcello Minenna delle Dogane, Alessandra dal Verme del Demanio ed Ernesto Maria Ruffini delle Entrate. Sembra essere salvo ma in bilico il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ma anche il commissario dell’Anpal Raffaele Tangorra.

I nomi di chi verrà dopo di loro sono ancora materia di speculazioni ma Giorgia Meloni lo ha fatto capire chiaramente durante una conferenza stampa: “Credo che il problema del rapporto tra la macchina burocratica e la politica sia stato fondamentalmente nella debolezza della politica. La macchina amministrativa ha sempre guardato il ministro di turno o il presidente come un passante e in molti casi ha preso il sopravvento“. Ragion per cui la presidente del Consiglio si augura “una revisione profonda della legge Bassanini, che dia ai politici gli strumenti del loro potere. Se ho la responsabilità, ce l’ho nel bene e nel male“.

Più duro ma perfettamente in linea con la presidente di Fratelli d’Italia il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Bisogna usare il machete contro chi si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese“. In termini semplici vuol dire che se oggi la legge permette di sostituire rapidamente una quartina di dirigenti, bisogna poter allargare lo spoils system ad almeno 400, ovvero anche a quelli di fascia inferiore.

La cosa ovviamente non piace al Partito Democratico che parla di “lottizzazione selvaggia” da parte del Centrodestra. “Quello a cui stiamo assistendo in queste ore è un vero e proprio assalto all’amministrazione dello Stato – si legge sul profilo Facebook del partito – . Professionisti ed esperti che hanno lavorato al servizio dei cittadini, ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti, sostituiti da fedelissimi del capo di turno, scelti solo secondo logiche di obbedienza. Decisioni pericolose, che mettono a rischio il funzionamento stesso degli enti. Con buona pace del ‘merito’. Evidentemente solo una bandierina da sventolare nella vuota retorica della destra“.

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