C’entra il fatto che il costo non è ancora abbastanza basso, che i fornitori temono il crollo del prezzo e che l’Unione europea sta mettendo in campo una soluzione che potrebbe avere effetti controproducenti. Vediamo meglio di cos si tratta.
La buona notizia è che sul mercato il prezzo del gas è sceso, tornando ai livelli di prima dello scoppio della guerra in Ucraina. La brutta notizia è che però non scende il costo delle bollette, fatto che fa scattare l’allarme e la necessità di aumentare le tutele per i consumatori. Ma qual è il motivo della mancata diminuzione delle tariffe?
La borsa di Amsterdam che determina il mercato dell’energia in Europa ieri segnava il gas a 72,6 euro a megawattora, un valore in media con questi ultimi anni sebbene più alto di prima della pandemia. Il prezzo non è quindi così basso come si sperava e l’arrivo della parte di gelida dell’inverno con i consumi alle stelle, è un fattore determinante nel suo costo.
Nei mesi invernali infatti la domanda è molto alto, come è facilmente comprensibile, il fabbisogno di gas giornaliero può arrivare a 400 milioni di metri cubi, ben oltre i costi medi delle industrie. Ma le imposizioni di risparmio energetico volute dal governo con lo spegnimento anticipato possono essere un fattore importante per calmierare i prezzi.
La scelta dell’Unione europea di imporre un tetto massimo al costo del gas, cosiddetto price cap, potrebbe avere un effetto controproducente. I Paesi europei infatti hanno iniziato la corsa agli stoccaggi ed è quindi possibile che il prezzo del gas risalga con nuovi aumenti in bolletta che il price cap non potrà evitare. Inoltre secondo alcuni esperti l’introduzione della misura potrebbe scoraggiare i fornitori di materia prima, causando una penuria di gas in tutta Europa e un nuovo aumento dei prezzi che si ripercuoterebbe sulle tasche dei cittadini, con bollette di nuovo sopra la media degli scorsi anni.
Per Stefano Besseghini, presidente Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), “Più che come valore numero, perché resta sensibilmente alto ha avuto una forte valenza politica e simbolica perché è il segnale che l’Europa agisce in maniera collettiva“.
Diverso il discorso per quanto riguarda l’elettricità, con un un calo di quasi il 20% per i primi tre mesi del 2023. Secondo Arera “Alla luce del calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici, oltre agli interventi voluti dal governo Meloni contro il caro-bollette inseriti nella legge di Bilancio, nel primo trimestre del nuovo anno il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per una famiglia tipo in mercato tutelato scenderà del 19,5% rispetto al trimestre precedente“.
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