Dall’Antitrust arriva la conferma ai provvedimenti contro le società energetiche che hanno modificato unilateralmente il contratto, ma non nel caso dei rinnovi.
Una linea confermata anche dal decreto Milleproroghe, apparso in Gazzetta Ufficiale. Ecco quando le bollette per i cittadini potrebbero aumentare.
Possibili rincari in arrivo in bolletta? Potrebbe non essere una ipotesi peregrina visto che, come informa Money.it, una norma del decreto Milleproroghe – pubblicato in Gazzetta Ufficiale e dunque valente come legge, anche se in attesa della conversione in legge da parte del Parlamento – permette in alcuni casi alle aziende fornitrici di luce e gas di cambiare unilateralmente i contratti. E dunque di aumentare i prezzi.
Salta dunque, nel testo varato dall’esecutivo targato Meloni, il divieto per il fornitore di modificare senza un accordo col cliente i rinnovi dei contratti in scadenza. Una decisione arrivata assieme dalla parziale conferma da parte dell’Antitrust di una serie di provvedimenti contro i fornitori di energia elettrica e gas. Provvedimenti proprio sulle variazioni unilaterali e sugli aumenti in bolletta scattati proprio in occasione dei rinnovi contrattuali.
L’Authority sul punto si esprime come il governo, andando a “recepire” una sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda di Iren, che escludeva dal divieto di cambio contrattuale i casi di rinnovo.
La norma del decreto Milleproroghe proroga i fino a giugno 2023 il divieto alle aziende fornitrici di modificare unilateralmente i contratti di luce e gas. Vengono escluse quelle “clausole contrattuali che consentono all’impresa fornitrice di aggiornare le condizioni economiche alla scadenza delle stesse” se rispettano i termini di preavviso prestabiliti e fermo restando il diritto di recesso.
Una norma arrivata dopo che il Consiglio di Stato, con l’ordinanza con cui aveva sospeso solo parzialmente il provvedimento cautelare emesso nei confronti di Iren, aveva limitato la portata dell’articolo 3 del decreto legge 9 agosto 2022, n. 115 ai contratti non scaduti e non ai rinnovi contrattuali “conseguenti a scadenze concordate dalle parti”.
In pratica secondo il Consiglio di Stato i clienti di Iren con un contratto scaduto dopo il 10 agosto o in scadenza di qui ad aprile non possono fare opposizione alle caratteristiche del rinnovo, anche nel caso i cui scattassero aumenti in bolletta.
Come ha spiegato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, la norma inserita nel decreto Milleproroghe “punta a un doppio obiettivo: proteggere cittadini e consumatori in questi mesi difficili e allo stesso tempo garantire e tutelare l’iniziativa economica di quelle aziende più esposte al perdurare dell’instabilità dei mercati energetici”.
Saremmo dunque in presenza di una “precisazione necessaria” per venire incontro anche alle imprese fornitrici di gas, che dopo rincari vertiginosi dei prezzi del gas naturale (aumentati di quasi 7 volte), si vedrebbero costrette a “vendere energia per i prossimi mesi a un prezzo significativamente inferiore a quello di acquisto”.
Da ora in poi dovrà essere comunicata in maniera ben chiara la data di scadenza al consumatore. Sarà legittima dunque solo la proposta di rinnovo, anche con aumento in bolletta.
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