Le sue condizioni di salute si erano aggravate. Si è concluso il “lungo addio” di un protagonista di spicco della vita della Chiesa.
Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì aveva fatto trapelare la preoccupazione per le sorti dell’anziano Benedetto XVI.
Alle 9:34 di stamattina si è spento, all’età di 95 anni, il papa emerito Benedetto XVI. Mercoledì papa Francesco, al termine dell’udienza generale, aveva chiesto ai fedeli di tutto il mondo una «preghiera speciale» per lui, visto l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
«Con dolore informo che il Papa Emerito Benedetto XVI è deceduto oggi alle 09:34 nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni». Lo ha dichiarato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
In questi anni sulle condizioni di salute di Benedetto XVI, dopo il ritiro del 2013 nel monastero Mater Ecclesiae, è stato osservato un generale riserbo. Ma è cosa nota che il papa emerito, oltre alla deambulazione, avesse ormai perso quasi completamente l’uso della vista e della parola. E col tempo anche le sue uscire pubbliche si sono sempre più diradate.
Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Aloysius Ratzinger, era nato il 16 aprile1927 a Marktl am Inn, nella Diocesi di Passau, in Germania. Dopo aver studiato filosofia e teologia all’Università di Monaco ed alla Scuola Superiore di Filosofia e Teologia di Frisinga dal 1946 al 1951 – lo stesso anno in cui arriva l’ordinazione sacerdotale – comincia a insegnare.
Quattro anni dopo ottiene la libera docenza con un lavoro su “La teologia della storia di San Bonaventura” e consegue l’incarico di Dogmatica e Teologia fondamentale nella Scuola Superiore di Filosofia e Teologia di Frisinga. Insegnerà anche a Bonn, dal 1959 al 1963, a Münster, dal 1963 al 1966, e Tubinga, dal 1966 al 1969.
Nel 1969 diventa professore di dogmatica e storia dei dogmi all’Università di Regensburg e Vice-Presidente della stessa Università. Nel 1962 Ratzinger, considerato una delle più brillanti menti teologiche del XX secolo, acquista notorietà a livello internazionale coi suoi interventi – in qualità di consulente teologico dell’Arcivescovo di Colonia Cardinale Joseph Frings – al Concilio Ecumenico Vaticano II, al quale apporterà un notevole contributo.
Papa Paolo VI nel 1977 lo nomina Arcivescovo di Monaco e di Frisinga. Il 28 maggio dello stesso anno riceva la consacrazione episcopale, primo sacerdote diocesano dopo 80 anni a guidare la grande diocesi bavarese. Nel Concistoro del 27 giugno 1977 arriva la nomina cardinalizia e nel 1981 papa Giovanni Paolo II lo vuole alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ex Sant’Uffizio, e alla presidenza della Pontificia Commissione Biblica e della Pontificia Commissione Teologia Internazionale.
Sempre Giovanni Paolo II ne approva l’elezione a decano del Collegio Cardinalizio. Alla morte del papa polacco, tocca a lui, suo antico collaboratore, succedergli sulla Cattedra di Pietro. Il 19 aprile 2005, al secondo giorno del conclave, viene eletto papa, 264° dei successori di Pietro. Assume il nome di Benedetto XVI. Poi in data 28 febbraio 2013 rinuncia al ministero petrino e si ritira, fino alla morte, nel monastero Mater Ecclesiae.
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