Depistaggio sui campioni di Dna: Ora il gip indaga il pm del caso Yara Gambirasio

Si torna a parlare delle 54 provette contenenti la traccia biologica mista vittima e carnefice che vennero spostate dal frigorifero dell’ospedale San Raffaele di Milano all’ufficio Corpi di reato del Tribunale di Bergamo, su questo infatti si è pronunciato il tribuanle di Venezia. Il gip ha chiesto infatti di indagare la pm di Bergamo: «Depistaggio sul dna di Bossetti»

Secondo quanto stabilito dal gip di Venezia, Alberto Scarmuzza, il pm di Bergamo, Letizia Ruggeri, deve essere indagata per depistaggio riguardo alla presunta conservazione non corretta, dei 54 campioni di Dna repertati sul corpo di Yara Gambirasio e che la difesa di Massimo Bossetti chiede da tempo di poter analizzare. Ora è stata ordinata la trasmissione degli atti al pm della procura veneta per effettuare l’iscrizione nel registro.

Massimo Bossetti
Massimo Bossetti foto Ansa – MeteoWeek

Secondo quanto dichiarato dal gip, a fronte di un atto di opposizione da parte della difesa di Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva «in buona parte indirizzati nei riguardi proprio di comportamenti del pm Letizia Ruggeri si impone – scrive il gip – la necessità di un’estensione soggettiva dell’iscrizione nei suoi confronti» in merito al reato di frode in processo penale e depistaggio (articolo 375 del codice penale), reato punito con il carcere da 3 a 8 anni, per chi «immuta artificiosamente il corpo del reato ovvero lo stato dei luoghi, delle cose o delle persone connessi al reato» (comma 1). Una scelta che ha come finalità quella di «permettere al pm una compiuta valutazione anche della sua posizione in relazione a tutte le doglianze dell’opponente, che richiedono un necessario approfondimento, sia al fine di permettere alla stessa un’adeguata difesa»

Le 54 provette del dna

Tanto si è parlato di queste 54 provette contenenti le tracce biologiche repertate su Yara. I campioni, spostati dal frigorifero dell’ospedale, hanno subito un’interruzione della catena del freddo, le fialette erano infatti conservate a 80 gradi sottozero, questo potrebbe aver rovinato il Dna rendendo impossibile un tentativo di nuove analisi. Nell’atto di opposizione all’archiviazione, un tomo di quasi 70 pagine, si elencano più date a partire dal 26 novembre 2019. La difesa ottenne in quel periodo l’autorizzazione ad analizzare i campioni senza sapere che la pm Ruggeri ne aveva già chiesto lo spostamento.

Yara Gambirasio
Yara Gambirasio (Ansa) – MeteoWeek-

Il 21 novembre infatti i campioni vengono spostati dal frigo e dati al professor Giorgio Casari ai carabinieri di Bergamo. In Tribunale arriveranno il 2 dicembre 2019, 12 giorni dopo aver lasciato il San Raffaele. A questo punto saranno queste nuove ulteriori indagini a chiarire la buonafede della pm Ruggeri.

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