Manovra, semaforo verde al Senato: ok alla fiducia con 107 sì e 76 contrari

La prima manovra di Bilancio del governo di Giorgia Meloni è arrivata in porto. L’approvazione era attesa al Senato dopo il voto di fiducia.

Via libera finale dunque a una legge andata incontro a un vero e proprio cammino a ostacoli, tra le proteste dell’opposizione per via soprattutto degli esigui margini di discussione e con le pochissime votazioni sugli emendamenti giunte tutte in una notte in commissione a Montecitorio.

Sulla manovra il governo ha messo la fiducia per scongiurare il rischio di esercizio provvisorio, tagliando i tempi di discussione al Senato. L’approvazione della legge di Bilancio 2023 è avvenuta senza altre modifiche. Lo aveva annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, nel porre la fiducia.

Alle 9 della mattina di oggi, giovedì 29 dicembre, sono iniziate le dichiarazioni di voto sulla fiducia, seguite dalla chiamata e poi dal voto finale sull’intera manovra. La fiducia sulla manovra di bilancio è arrivata con 107 sì, 69 contrari e un astenuto.

Quali sono le principali novità della manovra Meloni?

Una delle principali novità della manovra è quella relativa al giro di vite sul reddito di cittadinanza nel 2023. Per gli aventi diritto occupabili il sussidio sarà erogato soltanto per sette mensilità. È previsto anche un ulteriore intervento per cancellare il principio di offerta congrua.

Nessuna novità, invece, per le famiglie che la loro interno hanno minori, anziani o disabili. Su questo fronte i cambiamenti dovrebbero arrivare nel 2024. Con la manovra è stato introdotto anche, in via sperimentale, il reddito alimentare. Servirà a fornire pacchi di cibo invenduto a chi versa in condizioni di povertà assoluta.

Pensioni, Pos, cuneo fiscale, flat tax, pace fscale

Con la manovra cambia anche la rivalutazione automatica delle pensioni, con una indicizzazione piena per le pensioni fino a quattro volte il minimo, che si abbassa gradualmente per gli assegni più alti elevati. C’è spazio anche per quota 103 per il pensionamento anticipato, giro di vite invece sull’Opzione donna. Alzate a 600 euro le pensioni minime per gli over 75.

Nessuna novità invece sul Pos, con negozianti e professionisti che saranno obbligati ad accettare i pagamenti elettronici per qualunque importo. Con la manovra è stata prorogata fino al 31 dicembre la possibilità di chiedere il Superbonus al 110%, a patto che le delibere condominiali siano state approvate entro il 18 novembre scorso.

Confermato poi il taglio del cuneo fiscale del 2% per i redditi fino a 35mila euro, innalzato al 3% per chi guadagna meno di 25 mila euro. Estesa anche la flat tax per le partite Iva, alzando la soglia di reddito di chi potrà avere accesso all’aliquota del 15%. Introdotta infine anche la pace fiscale, con 12 diverse sanatoria. La più importante è la rottamazione delle cartelle (per il periodo 2000-2015) per cifre sotto i mille euro (eccetto le multe stradali sui cui dovranno dire l’ultima parola i Comuni).

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