Uccide a coltellate la moglie di 29 anni alla vigilia di Natale: arrestato 63enne

Natale di sangue in provincia di Trapani. Un uomo di 63 anni accusato di aver ammazzato a colpi di arma bianca la moglie e madre delle sue due figlie.
I carabinieri lo hanno trovato che aveva ancora in mano l’arma usata per compiere il delitto.

Si chiamava Maria Amatuzzo, aveva 29 anni. Il marito 63enne è accusato di averla uccisa alla viglia di Natale colpendola più volte all’addome con un coltello. Dodici fendenti che non le hanno lasciato scampo.
I carabinieri che lo hanno arrestato per omicidio lo hanno trovato che impugnava ancora il coltello sporco del sangue di quella moglie molto più giovane di lui. Il fatto di sangue si consumato a Marinella di Selinunte, in provincia di Trapani.
La tragica morte di Maria
Maria aveva quattro figli, le due bimbe più piccole (due gemelle di appena 4 anni) le aveva avute proprio con l’uomo che l’ha accoltellata a morte: Ernesto Favara, 63 anni. I carabinieri, intervenuti su segnalazione di alcuni testimoni, allarmati dopo aver sentito la donna urlare dall’appartamento vicino, lo hanno arrestato mentre ancora brandiva il coltello col quale era stata ferita mortalmente la moglie.
Tutti e due, Maria e Ernesto, venivano da precedenti matrimoni, dai quali avevano avuto ciascuno i loro primi due figli che però non vivevano assieme a loro. Da anno circa anche le due gemelline erano state levate alla coppia e affidate a una comunità alloggio.
La testimonianza del fratello
«Ero a casa e stavo dormendo, quando ho sentito gridare “aiuto, aiuto”, mi sono affacciato dal balcone del primo piano sul cortile e ho visto mio fratello ancora col coltello in mano». Così ha raccontato Antonino Favara, 56 anni, fratello di Ernesto. L’uomo ha descritto i momenti antecedenti all’omicidio. «Avevo parlato con mio fratello chiedendogli cosa avremmo preparato per la cena di Natale — ricorda il 56enne — poi sono andato a letto. Nel pomeriggio ho sentito le urla, mi sono alzato, mi sono messo i pantaloni, ho preso la stampella e mi sono affacciato e ho visto mio fratello col coltello in mano insanguinato. Gli ho chiesto cosa avesse fatto e lui mi ha risposto: “Mi ha fatto perdere le bambine”».
Agli uomini dell’Arma ha raccontato che da lunedì scorso la cognata non viveva più in casa assieme al fratello. A difendere Ernesto Favara dall’accusa di omicidio sarà l’avvocato Margherita Barraco. Nel corso dell’interrogatorio col pm Stefania Tredici, il 63enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al Tribunale di Marsala oggi si terrà l’udienza di convalida dell’arresto, mentre l’interrogatorio avverrà davanti al gip Sara Quittino. Attualmente Favara è detenuto nel carcere di Trapani.