Scaglia il telefono cellulare addosso alla ex moglie nel giorno di Natale. Si era introdotto in casa sua dopo aver riaccompagnato il figlio dalla madre.
La versione della donna è stata confermata da un’amica presente in casa mentre si svolgevano i fatti.
Lesioni personali alla ex moglie. Con questa accusa un 45enne moldavo residente a Faenza si è visto arrestare. È accusato di aver aggredito la donna il giorno di Natale, il 25 dicembre, dopo aver passato alcune ore col figlio.
L’aggressione sarebbe scattata quando l’uomo ha riaccompagnato il figlio a casa, come stabilito dagli accordi con l’ex coniuge. Padre e figlio avevano trascorso qualche ora assieme nel giorno di Natale. Quando l’uomo si è presentato a casa della donna per riportare il figlio si è introdotto con la forza all’interno dell’abitazione. Poi le ha lanciato contro un telefono cellulare provocandole una profonda ferita alla testa.
In tribunale il 45enne si è difeso sostenendo di essere entrato in casa e di aver cominciato a litigare con l’ex compagna, senza ricordare di averla ferita alla testa col lancio del telefonino.
Ma le cose, secondo la ricostruzione della polizia successivamente condivisa anche dal giudice, sarebbero andate in un’altra maniera. La donna non aveva intenzione di farlo entrare dentro la sua abitazione, una volta che l’ex marito le aveva riportato il figlio. Per questo motivo lo avrebbe respinto. Ma lui si è introdotto in casa con la forza. A quel punto, una volta dentro l’abitazione, i due ex coniugi avrebbero cominciato a litigare.
Dopo un po’ l’uomo ha impugnato un cellulare e lo ha scagliato contro la sua ex, colpendola alla testa e provocandole una profonda ferita. La donna così ha cominciato a perdere sangue ed è stata costretta a farsi medicare in pronto soccorso.
A confermare la versione della vittima, messa nera su bianco nella denuncia presentata, è stata anche una sua amica, presente in casa al momento del litigio e dell’aggressione. In attesa del processo il giudice ha convalidato l’arresto dell’ex marito della donna. Inoltre ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, alla sua residenza al suo luogo di lavoro, a una distanza non inferiore ai 500 metri.
Un provvedimento ritenuto congruo rispetto a quanto accaduto. Anche in ragione del fatto che l’uomo non ha voluto in alcun modo scusarsi per le ferite inflitte alla ex compagna. E tanto meno ha fatto un cenno di autocritica per i fatti che gli sono stati contestati, rispetto ai quali non ha mostrato alcun segno di distacco.
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