Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ribadisce gli obiettivi della guerra lanciata da Mosca a febbraio.
Dmitri Medvedev non appare intenzionato a concedere spazi alla mediazione con Kiev e torna a minacciare l’Ucraina in un articolo a suo nome.
Il Cremlino è intenzionato ad andare fino in fondo per conseguire gli obiettivi dell’«operazione militare speciale» lanciata il 24 febbraio scorso. Fino all’abbattimento del «regime nazionalista» di Kiev. È quanto ha scritto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev sulla Rossiyskaya Gazeta, riporta l’agenzia Tass.
«Faremo del nostro meglio per raggiungere l’obiettivo dell’operazione militare speciale, in modo che il regime disgustoso dei nazionalisti di Kiev cessi di esistere. Oggi, nessuno tranne noi può farlo. Iniziare l’operazione speciale è stata una decisione difficile ma necessaria», ha scritto Medvedev nel suo articolo.
Ripartono le forniture di gas russo all’Europa
Nel frattempo la Russia è pronta a ripristinare le forniture di gas all’Europa tramite il gasdotto Yamal-Europa. Lo ha comunicato il vice primo ministro russo, Alexander Novak, durante un’intervista rilasciata sempre all’agenzia Tass. Mosca, ha aggiunto Novak, stima che, malgrado il conflitto in Ucraina, alla fine del 2022 le forniture di gas naturale liquefatto all’Europa toccheranno la quota di 21 miliardi di metri cubi. «L’Europa – sottolinea Novak – era un mercato chiave per la vendita dei nostri prodotti petroliferi. Aspettiamo e vediamo quali decisioni prenderanno a lungo termine. Al momento non abbiamo idea di come possa essere sostituito il nostro carburante».
Dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan arrivano invece critiche all’Occidente. Che per Erdogan ha soltanto cercato la provocazione e non la mediazione nella crisi militare scoppiata in Ucraina. «Sfortunatamente – ha dichiarata Erdogan durante un incontro con i giovani a Erzurume, stando a ciò che riferisce Ria Novosti – l’Occidente ha solo intensificato gli elementi di provocazione e non ha cercato di essere un mediatore» tra le due parti in conflitto. «Noi come Turchia abbiamo invece assunto questo ruolo», in particolare «in relazione al corridoio del grano del Mar Nero», ha aggiunto il leader turco.
Forze armate ucraine: Mosca vuole aprire un altro fronte orientale
Serhiy Cherevaty, portavoce del Gruppo delle forze orientali dell’esercito ucraino, afferma le truppe di Mosca sono pronte a lanciare una nuova offensiva nell’est dell’Ucraina e ad aprire un nuovo fronte nella regione di Donetsk, dopo quelli di Bakhmut e quello di Avdiivka. L’Ucraina orientale, dice Cherevaty, rimane «il teatro principale delle operazioni militari, dove il nemico ha concentrato la maggior parte delle forze». La città dove i russi si apprestano a concentrare i loro sforzi bellici è Lyman, 50 chilometri a nord di Bakhmut. «I militari ucraini non permettono al nemico di sfondare le nostre difese e infliggono perdite sistematiche», ha spiegato Cherevaty, secondo il quale «più di 50 occupanti sono stati uccisi e circa 80 feriti nella sola direzione di Bakhmut».