Le terapia intensive in Cina sono sature e l’Oms teme che Pechino non stia diffondendo i dati corretti sulla situazione della nuova ondata pandemica di Covid.
Torna preoccupare la situazione Covid in Cina. Secondo Mike Ryan, direttore delle emergenze per l’Organizzazione mondiale della sanità, “Pechino sottostima la curva dei contagi” che si starebbero diffondendo rapidamente e mettendo in difficoltà le strutture ospedaliere del Paese che avrebbero le terapie intensive totalmente occupate dai malati. Attualmente si valuta che nel mondo la pandemia abbia fatto oltre 700 milioni di contagi e più di sei milioni di morti.
“Non vorrei dire che la Cina sta deliberatamente omettendo di informarci sulla situazione, penso che siano dietro la curva dei contagi” ha aggiunto Ryan in una dichiarazione. Questo nonostante il fatto che l’Oms nelle ultime settimane avesse dichiarato che l’emergenza Covid fosse prossima alla conclusione grazie all’ampia diffusione dei vaccini, delle terapie e alla capacità dei vari Paesi di avere imparato a convivere con il virus.
Ora l’Oms si dichiara preoccupata, chiede alla Cina “dati più precisi per poter valutare il rischio” e di accelerare ulteriormente nella diffusione dei vaccini. La Cina ha sviluppato nove vaccini prodotti dal suo sistema sanitari i quali però non sono stati aggiornati per la variante Omicron e poco diffusi poco nella popolazione più anziana. E’ anche molto difficile avere da Pechino informazioni certe, finora nessuna statistica sul coronavirus che sia arrivata dal governo è risultata attendibile. Di certo la Cina è stata colpita da una nuova ondata che è iniziata non più tardi due settimane fa, registrando nuovi e numerosi casi. Nonostante questo le autorità non hanno fornito alcun numero su eventuali decessi, registrando le morti come arresto cardiocircolatorio o altre cause del genere.
La Cina in totale ha contato 5.241 decessi, quasi tutti nei primi tre mesi del 2020. In questa nuova ondata, nel 90% dei casi i contagiati sono asintomatici e la mortalità risulta bassa, ma sembra poco plausibile di fronte alle statistiche mondiali, che oscillano tra i 2.400 e i 3.000 decessi per milione di abitanti.
Per questo motivo lo stesso dottor Ryan ha detto che al momento il suo ufficio si sta affidando alle notizie, scarse e prive di dati, che arrivano dalle chat non ufficiali di alcuni cittadini cinesi che raccontano la loro esperienza. “Siamo in una battaglia tragica, non abbiamo scelta, non possiamo ritirarci” è uno dei messaggi visionati da una persona che lavora in un ospedale a Shanghai, città dove oltre 5 milioni di abitanti hanno contratto il virus in questa nuova ondata.