Col prossimo anno milioni di italiani avranno una piccola sorpresa in busta paga. Questo grazie al maxi-emendamento alla manovra del governo Meloni, che ha rafforzato il taglio al cuneo fiscale.
Con l’approvazione del maxi-emendamento viene confermato il taglio del 2% per tutti i redditi entro i 35 mila euro già introdotto dall’esecutivo guidato da Mario Draghi.
Uno sconto che salirà al 3% non soltanto per i redditi fino a 20 mila euro. La platea di chi vedrà aumentare l’importo in busta paga è stata allargata anche ai redditi fino a 25 mila euro. Una piccola boccata d’aria per le buste paga degli italiani, dopo la picchiata degli ultimi tredici anni.
Il governo mira a un taglio di 5 punti, tra lavoratori e imprese, da raggiungere entro la fine della legislatura, con progressivi aumenti fino al 2027. Una tabella di marcia che potrebbe prevedere l’aumento di un punto percentuale ogni anno, per dare sostegno alla classe medio-bassa della popolazione italiana.
Quando di parla di cuneo fiscale si vuole indicare il totale delle imposte che gravano sul costo del lavoro, sia dal lato dei lavoratori (dipendenti o liberi professionisti), che da quello dei datori di lavoro.
Si tratta, in pratica, della differenza tra lo stipendio lordo che l’impresa è obbligata a versare e la busta paga netta incassata dai lavoratori. In questo caso l’esecutivo ha dato un’altra sforbiciata al cuneo, che va tutta a favore dei soli lavoratori dipendenti.
Cosa cambia adesso
Rispetto a chi fino ad adesso guadagnava fino a 25 mila euro all’anno ci sarà un taglio supplementare dell’1% al mese su tasse e contributi. Uno sconto che costerà circa 5 miliardi di euro alle casse statali. Una novità che interesserà tutti i dipendenti con una Ral (Retribuzione annua lorda) sotto i 25mila euro.
In pratica, quanto si andrà a incassare di più in busta paga? Per fare un esempio, una busta paga da mille euro lordi al mese (13mila euro annui su 13 mensilità, tredicesima inclusa) oggi deve versare il 7,19% di contributi (includendo già lo sconto del 2% introdotto dal governo targato Draghi). Col nuovo taglio adesso andrà a pagare il 6,19%.
Dunque chi oggi versa ogni mese 71,90 euro di contributi, nel 2023 ne verserà 61,90, dieci euro di meno. Di conseguenza la busta paga netta mensile lieviterà di 10 euro, dato che il taglio del cuneo si traduce in un incremento diretto dello stipendio.
Quanto aumentano le buste paga fino a 25 mila euro
La stessa percentuale (6,19%) varrà anche per gli altri redditi toccati dal nuovo taglio. Così per chi adesso guadagna 1300 euro (Ral annua di 16.900 euro), i contributi passeranno da 93,47 a 80,47 euro, con un aumento netto di 13 euro i busta paga. Chi invece prende 1500 euro lordi (Ral annua di 19.500 euro), scenderà da 107,85 euro di contributi a 92,85. In questo caso la busta paga aumenterà di 15 euro al mese.
I lavoratori che percepiscono 1700 euro lordi al mese (dunque 22.100 euro all’anno), invece di 122,23 euro di contributi ne verseranno soltanto 105,23. Con aumento netto di 17 euro al mese. Infine chi guadagna 1900 euro lordi al mese (Ral annua di 24.700 euro) avrà un aumento netto di 19 euro in busta paga. Pagherà infatti 117,61 euro di contributi invece di 136,61.