Truffa con i soldi del Reddito di Cittadinanza: 1 milione sottratto allo Stato

Si faceva consegnare i soldi del Reddito e poi girava loro solo il 15% della cifra. 250 le persone coinvolte, in manette è finito un uomo di origine bengalese titolare di un internet point a Milano.

Si tratta di truffa ai danni dello Stato quella perpetrata da un uomo di origine bengalese che ha utilizzato alcuni cittadini stranieri, di questi diversi somali, a cui aveva fatto ottenere il Reddito di Cittadinanza per poi riciclarlo all’interno di un internet point e girarlo tramite pos al suo conto corrente. La cifra dell’illecito ammonta a oltre un milione di euro.

Nel complesso sistema organizzato dal responsabile, si faceva consegnare da ben 250 persone ( di qui 232 di questi senza il requisito per ottenerlo)  l’intera somma del Reddito per poi rigirare a questi solo il 15% di quanto ottenuto. Il reato avveniva a Milano, nel suo negozio il titolare faceva girare somme tra i 1.400 e le 23mila euro ogni mese, cifre che hanno insospettito le forze dell’ordine.

Questa mattina quindi il titolare dell’internet point è finito in manette dai carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della procura. Le indagini erano partite nel febbraio del 2021 con lo studio dei flussi finanziari del locale che potremmo definire “particolari” se si pensa che dopo l’istituzione del RdC il locale ha ottenuto un incremento di 215mila euro in transazioni via pos. Le persone coinvolte nella truffa sono tutte extracomunitarie, solo 12 erano in possesso dei requisiti per ottenere il bonus.

Il negoziante, messo ai domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, risponde delle accuse di riciclaggio continuato e di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento. I “furbetti” del Rdc, tutti segnalati alle procure di Milano, Cosenza, Bergamo, Roma, Brescia, Como e Torino, sono invece indagati per “falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio“.

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