I ministri dell’Energia dell’Ue hanno trovato l’intesa sulla misura che scatterà dal 15 febbraio nel caso dovessero verificarsi due condizioni.
Il price cap europeo si attiverà se per tre giorni sarà superata la soglia di 180 euro al Mwh e con uno spread di almeno 35 euro rispetto al prezzo del Gnl.
Dopo mesi di lunghe trattative arriva il semaforo verde sul price cap. C’è l’accordo europeo sul tetto al prezzo del gas. L’intesa tra i Paesi dell’Unione europea è stata trovata nella giornata di ieri, 19 dicembre.
Berlino alla fine ha ceduto e i ministri dell’Energie dell’Unione europea hanno concordato che il tetto scatterà se i prezzi delle quotazioni mensili di gas naturale (Gnl) dovessero superare per tre giorni la soglia dei 180 euro a megawattora (ad agosto il prezzo aveva sfiorato quota 300 euro). Perché si attivi il tetto inoltre il prezzo al Ttf di Amsterdam, la borsa olandese del gas, dovrà essere di almeno 35 euro superiore al prezzo globale del gas naturale liquefatto.
La misura, che avrà validità dal 15 febbraio 2023, è pensata per prevenire le oscillazioni estreme del mercato. Una volta attivato, il price cap europeo resterà in vigore per almeno 20 giorni lavorativi. Si applicherà anche a tutti gli hub per lo scambio di gas dell’Unione europea, con la possibilità di dissociarsi in seguito. Prima di febbraio gli organismi di valutazione europei dovranno fare una valutazione d’impatto sulla misura, che potrà essere annullata nel caso in cui i rischi dovessero superare i benefici. Lo ha ricordato il commissario europeo Kadri Simson.
L’accordo prevede alcune salvaguardie come la sospensione del price cap nel caso in cui la misura dovesse portare a “rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, la stabilità finanziaria, i flussi di gas all’interno dell’Ue o rischi di aumento della domanda di gas”.
A convincere i tedeschi a votare a favore è stato proprio il compromesso raggiunto sulla disattivazione del price cap europeo. Compromesso che non ha convinto invece l’Ungheria. Ma Budapest aveva già annunciato che avrebbe votato contro “in ogni caso”. Si sono astenuti invece Austria e Paesi Bassi.
Esulta il premier italiano Giorgia Meloni che parla di “una piccola, grande vittoria. Più grande che piccola. Siamo riusciti in Europa a spuntarla sul tetto al prezzo gas, cosa su cui molti ci davano per spacciati”.
Dura reazione invece da parte di Mosca che commenta con asprezza il price cap europeo: “Qualsiasi intervento sul mercato è inaccettabile, reagiremo dopo le opportune valutazioni”, fanno sapere dal Cremlino. Un segnale che mostra l’efficacia del price cap, chiosa da Bruxelles il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Picchetto Fratin. “È solo il primo passo, dobbiamo lavorare sulle bollette, sul disaccoppiamento dei prezzi”, ha aggiunto Picchetto Fratin.
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