In base a quanto emerso dall’indagine dell’Office of Communication, gli assistenti vocali come Alexa e Siri vengono utilizzati più frequentemente dalle persone che tendono a sentirsi più sole.
Sono passati quasi dieci anni dall’uscita di “Her”. Vincitore di un premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, il film racconta di Theodore Twombly (Joaquin Phoenix), un uomo alquanto introverso e dall’animo solitario che finisce con l’innamorarsi del suo smart speaker.
L’intelligenza artificiale – chiamata Samantha – è in grado di capire ed elaborare le emozioni e, in poco tempo, diventa un’amica e confidente speciale per il protagonista. Il film, ambientato in un futuro non così lontano, è riuscito a prevedere quella che oggi è diventata una vera e propria tendenza.
In base a quanto emerso da un’indagine effettuata dall’Office of Communication (Ofcom), infatti, le persone che si sentono più sole sono hanno la tendenza a parlare maggiormente con gli assistenti vocali come Alexa e Siri.
In questi ultimi anni, gli smart speaker si sono notevolmente diffusi entrando nelle case di milioni di persone. Tali strumenti possono essere molto d’aiuto quando si tratta di organizzare i propri impegni e prendersi cura dell’abitazione.
Gli assistenti vocali sono in grado di creare promemoria, impostare sveglie, stilare liste della spesa, chiamare i contatti salvati sullo smartphone, ascoltare musica e tanto altro. Possono essere usati per sentire la radio, le ultime news o gli aggiornamenti del meteo e giocare in compagnia o da soli.
Le funzionalità sono tante e, in certi casi, gli smart speaker possono rivelarsi una salvezza. In particolare per chi è affetto da disabilità. Grazie ad essi, tanti individui possono puntare ad avere una maggiore indipendenza nelle loro case senza doversi rivolgere costantemente ad altre persone.
Secondo quanto dichiarato dall’Ofcom, ad apprezzare soprattutto gli assistenti vocali sono le persone che si sentono sole. Uno smart speaker – sempre pronto a rispondere alle domande ed esigenze più disparate – può trasformarsi in una sorta di amico in tal senso.
La ricerca effettuata dall’Ofcom ha evidenziato come moltissimi individui si rivolgano al proprio assistente vocale con le stesse modalità che utilizzerebbero se avessero a che fare con un essere umano. L’indagine ha coinvolto 100 proprietari di smart speaker, ai quali si sono aggiunti 15 soggetti contrari al loro utilizzo.
Sono numerosi i proprietari che vedono Alexa, Siri e gli apparecchi simili come soluzioni contro alla solitudine e al silenzio che invade le loro abitazioni. Costoro parlano con il loro assistenti vocali immaginando di rivolgersi ad un uomo o donna in carne ed ossa, chiedendo “per favore” e dicendo “grazie” ogni volta che li aiuta.
D’altra parte l’intelligenza artificiale sta facendo sempre più progressi e i dispositivi come Alexa e Siri sono ormai dotati di un particolare umorismo, raccontano barzellette e danno risposte sempre più simili a quelle che darebbe una vera persona.
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