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Cronaca

Oreo, allarme ammoniaca nei biscotti: arriva la risposta della multinazionale

Nelle scorse ore la Mondelez International ha risposto alle polemiche scoppiate dopo che la testata giornalistica Noordhollands Dasblad ha pubblicato un’inchiesta relativa alla presenza di ammoniaca nei biscotti famosi in tutto il mondo.

La multinazionale Mondelez International nelle scorse ore è intervenuta per rispondere alle accuse mosse dalla testata giornalistica olandese Noordhollands Dagblad. Quest’ultima ha pubblicato un’inchiesta relativa all’utilizzo di ammoniaca per la produzione dei biscotti Oreo.

Oreo, la multinazionale risponde alle accuse (fonte web)

In particolare, a finire al centro delle polemiche è stata la fabbrica Olam, con sede a Koog-sur-le-Zaan (nella provincia dell’Olanda Settentrionale). Da diversi anni i residenti si lamentano delle emissioni di ammoniaca da parte dell’industria che fa riferimento alla Mondelez. A quanto pare, userebbe la sostanza nota per i suoi effetti tossici mescolandola alla polvere di cacao, in modo da rendere i biscotti più scuri.

Le accuse alla multinazionale

I cittadini di Koog-sur-le-Zaan hanno espresso più volte il loro disagio in relazione alle emissioni della Olam. La fabbrica, a detta dei locali, è responsabile del forte odore causato dal rilascio dell’ammoniaca nell’ambiente e che invade l’area che la circonda.

Olam, da parte sua, ha dichiarato che l’origine delle emissioni deriva dalla riduzione in polvere del cacao che viene trattato nell’industria. Nonostante ciò, gli acquirenti e i cittadini non hanno messo da parte le loro preoccupazioni. Attualmente, non è nota quale sia la percentuale di ammoniaca utilizzata nella produzione degli Oreo. Allo stesso modo, è impossibile dire quanta sia l’ammoniaca rilasciata nell’ambiente.

Le dichiarazioni di un informatore anonimo hanno contribuito a sollevare una maggiore indignazione. In base alle fonti, quest’ultimo sarebbe con ogni probabilità un ex dipendente della fabbrica. Dopo aver lavorato all’Olam per diversi anni, è giunto ad una conclusione preoccupante. L’industria non è in grado di smaltire e di trattare gli scarti di ammoniaca utilizzata per annerire i biscotti.

La fabbrica non avrebbe le attrezzature adatte: “Non sono mai stati investiti abbastanza soldi per farlo correttamente. Troppo costoso, pensavano. Quindi l’ammoniaca fuoriesce da ogni angolo e fessura, la puzza è enorme” ha affermato, aggiungendo che la questione ambientale non preoccupa minimamente i vertici alti dell’azienda.

In seguito alla diffusione di tali notizie, quello degli Oreo è diventato un caso virale. Anche in Italia sono intervenuti diversi esperti e politici tra cui il leader della Lega Matteo Salvini che ha subito messo in allerta in suoi followers, affermando: “Quanti ne hanno mangiati in questi anni ragazze e ragazzi di tutte le età? Va fatta chiarezza al più presto”.

La risposta della Mondelez International

Nella giornata di ieri, Mondelez International è intervenuta rispondendo a tutte le accuse. La multinazionale ha confermato che, nella produzione di Oreo, viene utilizzata l’ammoniaca. O meglio, ad essere usato è il carbonato di ammonio, un particolare additivo alimentare formato da minerali naturali. Quest’ultimo è molto comune nel mercato alimentare ed è utilizzato soprattutto come lievitante.

“È presente in numerosi biscotti industriali, così come nelle ricette tradizionali di biscotti fatti in casa” ha spiegato Mondelez. Non ci sarebbe, quindi, nessun pericolo per la salute dei consumatori. Proseguendo, la multinazionale ha dichiarato che il carbonato di ammonio “viene aggiunto alle fave di cacao per migliorarne il sapore” oltre che per dare al cacao il suo tipico colore scuro.

Durante il processo di produzione, il carbonato si decompone e non rimane nessun residuo nella polvere di cacao: “L’uso del carbonato di ammonio alimentare non influisce sulla qualità o sulla sicurezza del prodotto e il suo utilizzo è regolamentata dall’UE” è stato affermato in conclusione.

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