Sono molte oggi le soluzioni per riscaldare la casa durante l’inverno. Ma quelle più gettonate rimangono ancora quelle di un termosifone o di un termoconvettore.
Soluzioni privilegiate per la facilità di utilizzo e perché entrambi scaldano la casa in maniera efficiente. Naturalmente ci sono però delle differenze tra le due soluzioni, anche a livello di consumi, che è utile conoscere per poter fare la scelta migliore.
Per funzionare il termosifone ha bisogno di acqua calda che proviene generalmente da una caldaia. L’acqua calda circola nei pannelli – in acciaio, alluminio o ghisa – facendoli riscaldare. In questo modo anche l’aria circostante nella stanza si riscalda (a mezza via tra convezione e calore radiante).
Invece il termoconvettore riscalda la stanza utilizzando il calore per convenzione. Il termoconvettore, creando un vuoto, aspira aria fredda dal basso per riscaldarla e espellere poi l’aria calda. Come funzionano i termoconvettori? Attraverso energia elettrica, acqua o a gas. Quelli più diffusi – perché più pratici e facili da usare – sono i termoconvettori a corrente, dato non devono essere collegati a gas o a caldaie. Sono ideali per riscaldare in poco tempo locali non troppo grandi. Attenzione però a non consumare troppa energia elettrica.
Termoconvettori a acqua o a gas: come funzionano
Se si usa un termoconvettore ad acqua serve invece la caldaia o una pompa di calore che dopo aver riscaldato l’acqua la mandano al termoconvettore. Si tratta di dispositivi più sofisticati di un ordinario termosifone. L’acqua in circolo è minore rispetto a quella dei caloriferi tradizionali, il che vuol dire che si riesce a riscaldare più velocemente. Inoltre l’aria circostante viene riscaldata in maniera molto efficace. Costano di più rispetto ai termosifoni.
Ci sono infine i termoconvettori a gas dove l’aria viene riscaldata da un bruciatore a gas posizionato in una camera stagna dentro il dispositivo. Sono apparecchi più complessi che devono essere installati da un tecnico specializzato. Vanno collegati alla rete del gas e bisogna fare una presa d’aria esterna e uno scarico dei fumi. Proprio a causa dei fumi i termoconvettori a gas devono essere sottoposti a controlli periodici per motivi di sicurezza.
Termosifoni e termoconvettori, vantaggi e svantaggi
Altre differenze tra termosifoni e termoconvettori riguardano la capacità di riscaldamento. Un termosifone riscalda più lentamente una stanza rispetto ad un termoconvettore. Dal canto suo però il termoconvettore ha uno svantaggio: la stanza che riscalda si raffredda più velocemente rispetto ad un termosifone che invece per raffreddarsi completamente impiega diverso tempo.
C’è poi il capitolo delle dimensioni, anche molto ridotte nel caso di un termoconvettore e perfette dunque per ambienti con scarsi spazi. Invece il termosifone necessità di spazi più ampi, oltre a essere più bello sul piano dell’estetica e poter svolgere anche altri compiti (come ad esempio asciugare indumenti). Un’altra differenza che può incidere sulla scelta è il fatto che i termoconvettori tendono a seccare l’aria.
Infine c’è l’aspetto dei consumi e dei costi: i termoconvettori elettrici sono senz’altro molto costosi sul piano dei consumi energetici (anche se gli ultimi modelli sono molti più convenienti da questo punto di vista). Quanto ai costi, i termosifoni hanno prezzi più economici da installare e durano di più dei termoconvettori, che hanno anche un prezzo superiore.