L’assassino del dottor Falcetto e la visita di un paio di anni fa:«Quelle flebo mi hanno rovinato la vita»

Ritrovato il referto di una visita di B.B., presunto killer, in pronto soccorso. Sul litigio nel parcheggio, l’uomo ha detto:«L’ho rivisto e ho perso la testa, ho pensato a tutto quello che mi aveva fatto». 

Nel primo pomeriggio di martedì scorso, 13 dicembre, i carabinieri hanno interrogato B.B., fermato con l’accusa di aver aggredito, quella mattina, il medico Giorgio Falcetto, 76 anni, che morirà nella serata di mercoledì 14 dicembre.

A sinistra il presunto killer e a destra Giorgio Falcetto, medico ucciso 17122022-meteoweek.com
A sinistra il presunto killer e a destra Giorgio Falcetto, medico ucciso -meteoweek.com

Il medico sarebbe stato aggredito da B.B. martedì mattina, 13 dicembre, nel parcheggio del Policlinico San Donato, a Milano. L’aggressore lo avrebbe colpito con un’accetta. Durante l’interrogatorio, svoltosi nel pomeriggio del 13 dicembre, l’aggressore accusa il medico di avergli fatto in passato una visita che gli avrebbe “rovinato la vita”. Nello specifico, “due flebo” che gli avrebbero provocato “vari e gravi problemi di salute”. «A causa di queste due flebo, ho sempre mal di testa e nausea», ha detto l’aggressore, 62enne, agli investigatori.

Per un paio di giorni, di quella visita raccontata da B.B. non c’è niente. Poi, nella mattinata di giovedì 15 dicembre, i carabinieri trovano negli uffici dell’ospedale il referto di una vecchia visita, risalente al 2 febbraio 2021, quasi due anni fa.

B.B., si era presentato in pronto soccorso verso mezzogiorno, e a visitarlo era stato Falcetto. L’uomo aveva detto di non respirare bene. «Stato di agitazione e riferito dolore toracico con dispnea», era riportato nella cartella clinica.

Nella diagnosi, tuttavia, c’era scritto:«Cervicalgia e influenza, non Covid», con una terapia da seguire e una prognosi di una settimana. L’uomo fa mettere a verbale, dopo il delitto, martedì 13 dicembre:«Stamattina mi sono svegliato con un dolore al petto e avevo la pressione alta».

Ecco perché alle 10 del mattino, l’uomo si è recato in auto, con la sua Alfa 147, nel parcheggio dell’ospedale. Vede che c’era da attendere molto, ed esce senza farsi registrare. Ma all’entrata nota il medico che considera la causa dei suoi mali e quindi i due discutono, dopodiché B.B. cerca di andare via con la sua macchina.

A quel punto, avrebbe urtato proprio la macchina del medico Falcetto, una Chevrolet Aveo bordeaux, e da lì è nato un nuovo diverbio, con la vittima che avrebbe reagito:«Ero tranquillo, ma il medico agitato».

L’aggressore dice che è in quel frangente che avrebbe ripensato «a tutto quello che mi aveva fatto. Ho perso la testa. Sono tornato alla macchina, ho aperto il bagagliaio e ho preso un’accetta con cui l’ho colpito alla fronte».

Gli inquirenti stanno ancora esaminando quanto detto dal 62enne. Per il gip, l’uomo è pericoloso e deve rimanere in prigione.

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