Sara Tommasi, per i giudici non ci fu stupro di gruppo: tutti assolti gli uomini accusati degli abusi

La soubrette aveva denunciato di essere stata drogata e stuprata durante il set per un calendario. Il processo è partito con la sua denuncia di dieci anni fa.

Assolti gli imputati, tra cui l’ex manager dello showgirl. L’unica condanna (a 2 anni e 10 mesi) è arrivata col rito abbreviato.

Ai danni di Sara Tommasi non c’è stata alcuna violenza sessuale, assolti tutti gli imputati. È quanto stabilito dal Tribunale di Salerno un processo durato 9 anni. Assoluzione dunque per tutti gli imputati, compreso Federico De Vincenzo, il manager che la procura aveva chiesto di condannare a cinque anni e quattro mesi. Il pm aveva invece già chiesta l’assoluzione per gli altri imputati del presunto stupro. Avvenuto, stando a quanto aveva denunciato la showgirl, dopo essere stata drogata con della cocaina.

Gli imputati assolti sono gli attori Fausto Zulli, e Pino Igli Papali e il regista Max Bellocchio. Un altro indagato, il produttore Giuseppe Matera, era stato condannato in primo grado a due anni e dieci mesi, con rito abbreviato, quindi con lo sconto di un terzo della pena. Adesso bisognerà ora attendere le motivazioni della sentenza – rese pubbliche entro 90 giorni – per capire perché i giudici non abbiano creduto alla versione di Sara Tommasi oppure se non ci fossero gli estremi giuridici per procedere.

Un processo partito con la denuncia di dieci anni fa

Si conclude così un processo cominciato nel 2013. Secondo la denuncia presentata dalla starlette, le violenze si sarebbero consumate tra il 18 e il 21 settembre del 2012. Tutto sarebbe successo quando Sara Tommasi aveva accettato di prendere parte a un set fotografico a Buccino, paesino dell’entroterra salernitano tra le colline dell’area Cratere, per fare un calendario a scopi benefici.

Una volta arrivata sul posto il set si sarebbe trasformato in un incubo. Nessun set intanto, ma solo la camera di un hotel dove cinque uomini avrebbero abusato di lei dopo averle somministrato della cocaina. Sara Tommasi denunciò anche di essere stata filmata in un video mentre subiva le violenze, un video che avrebbe dovuto poi essere proiettato in streaming. E che, almeno stando a quanto emerso dalle indagini, non avrebbe avuto niente a che fare con la sequenza di film a luci rosse, «Confessioni private», prodotte in quello stesso periodo da De Vincenzo e Matera, come inizialmente aveva denunciato la Tommasi.

Nel maggio 2015 venne a deporre in aula a Salerno anche la madre della showgirl. Che in lacrime raccontò di aver implorato in ginocchio il manager De Vincenzo di non portare Sara a Buccino perché, aveva detto, era «mentalmente malata». Preoccupazioni poi confermate anche dalla deposizione del neuropsichiatra Michele Sforza che per quattro volte, tra il 2011 ed il 2012, aveva visitato Sara Tommasi. Secondo il medico la donna, adesso 41enne, «stava male e manifestava chiari sintomi della psicosi e del delirio essendo anche vittima di allucinazioni visive ed uditive».

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