Ragazzo di 16 anni torturato e stuprato in carcere: nel branco un seguace di Simba La Rue

Terribile stupro di gruppo nel carcere per minori, al Beccaria. Un ragazzo di 16 anni egiziano, che viene dalla Libia, è stato legato, violentato con oggetti e torturato 

Una violenza inaudita quella che si è abbattuta su un ragazzo di 16 anni egiziano, proveniente dalla Libia, che ha subìto uno stupro di gruppo nel carcere per minori, il Beccaria.

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Da quanto si apprende dai magistrati, il ragazzo avrebbe subìto una tortura vera e propria in carcere, nella notte tra il 7 e l’8 agosto. A fargli del male tre coetanei, tra cui uno dei ragazzi finiti in manette come «gregario violento nella banda di trapper facenti capo a Simba la Rue e Baby Gang».

Il terribile episodio è emerso dall’arresto notificato in una prigione del Nord Italia all’aggressore, mentre solo qualche giorno fa, sono riusciti a trovare un posto in comunità al giovane che ha subìto violenza per lasciare quel carcere minorile. All’aggressore, un ragazzo di 18 anni della Costa d’Avorio, che giovedì è stato interrogato dal gip, si contestano lo stupro di gruppo e la tortura.

La ragione è da ritrovare nel «trattamento inumano e degradante la dignità umana» subìto dall’allora 16enne egiziano che viene dalla Libia, e finito in cella per aver palpeggiato una donna nella metropolitana. Il trio di compagni di carcere, sotto la guida del trapper da poco maggiorenne condannato a 16 mesi per rapina, tentata estorsione e minaccia nel 2018 a Varese, è accusato di aver sfruttato il momento del cambio di turno tra poliziotti per colpire il 16enne mentre dormiva, legarlo con i polsi alla finestra del bagno, stuprarlo con oggetti, spegnergli una sigaretta sul viso e su un braccio, dargli dei calci e infine gettargli indosso acqua bollente.

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