Cosa si poteva pretendere dal mestiere più antico al mondo? Il mercato dei sex toys non sta risentendo affatto di una crisi che attanaglia il mondo intero. Anzi, in Italia è un fenomeno ormai dilagante, che si sta allargando a macchia d’olio.
Sexual wellbeing, viene chiamato così ormai, probabilmente per dargli un tono meno cringe o volgare. E’ il benessere sessuale come concetto distinto dalla salute sessuale, ma strettamente connesso con essa, anche con la giustizia sessuale e il piacere.
Così almeno ha definito Kirstin R. Mitchell, professoressa dell’Università di Glasgow, un imperativo per la salute pubblica perché funge da indicatore di equità sanitaria, può far capire qual è il grado di benessere della popolazione, ed è un mezzo per catturare le tendenze delle persone in modo distinto dalla salute sessuale. “Si tratta di una preziosa opportunità per riorientare l’etica, la forma e le pratiche della salute pubblica”. Per non fraintenderci e far capire anche a quelli non contaminati da un italiano sempre più mischiato a varie lingue (inglese soprattutto), si sta parlando di quei giochi che prima si trovavano solo nel Sexy Shop. Ora non più.
Svolta digitale: il raddoppio
L’avvento del digitale e soprattutto dell’e-commerce, Amazon e non solo, ha fatto svoltare il sexuale wellbeing. E non ci vuole molto a capire perché. Perché comprare un sex toy online abbatte timidezza, imbarazzo e discrezione di chi ha paura di entrare in un negozio fisico. per comprare quei giochini erotici, sfocianti a volte nel porno, o figlio di esso. Non ci si sorprenda dunque se catene importanti Bloomingdale, Sephora, perfino la Rinascente, hanno messo in catalogo i sex toys (per il momento acquistabili soltanto online, proprio per mantenere quella discrezionalità, tanto amata da molti).
Perfino personaggi famosi come Gwyneth Paltrow e Dakota Johnson hanno accettato di griffare alcune linee dedicate al sexual wellbeing e la ricerca del piacere. I numeri, poi, confermano l’ascesa di questi strumenti per il piacere, solitario, di coppia o multiplo, fa lo stesso. Secondo l’Osservatorio “Global Sexual Wellness Market”, infatti, le dimensioni globali di questo mercato si stima raggiungeranno i 125.1 miliardi di dollari entro il 2026, ad un tasso di crescita del 12.4% l’anno. Un confronto con il recente passato per capire ci sa si sta parlando: nel 2020, nell’anno dello scoppio della pandemia e del lockdown, il numero – in ascesa, questo va sottolineato – erano di 62 miliardi. Un numero a breve raddoppiato.