Lensa Ai, l’app che trasforma i selfie in ritratti fa sempre più discutere

L’applicazione Lensa Ai sta spopolando sui social network nonostante le numerose polemiche legate al suo utilizzo, dalla questione della tutela della privacy ai contenuti che sfociano nell’ipersessualizzazione e nel sessismo.

Il tema dell’intelligenza artificiale è sempre stato molto discusso. Questo genere di tecnologia si sta facendo strada nella nostra società andando ad influire su numerosi aspetti, che non riguardano solamente il mondo del lavoro o il mercato.

Lensa Ai (fonte web) 14.12.2022 meteoweek.com
Lensa Ai: cosa si nasconde dietro all’applicazione che spopola sui social (fonte web)

In questi giorni, sui social network, sta spopolando l’applicazione Lensa Ai, ideata dalla Prisma Labs. L’azienda si è fatta conoscere nel 2016 per il lancio dell’omonima piattaforma in grado di trasformare le fotografie scattate da smartphone in dipinti. Le feature disponibili su Lensa Ai non si discostano tanto dalla precedente Prisma.

In particolare la funzione “Magic Avatar”, che sfrutta proprio l’intelligenza artificiale per creare simpatici ritratti degli utenti. In base ai dati raccolti da Sensor Tower, sono almeno 4 milioni le persone che nel mondo hanno scaricato l’applicazione all’inizio del mese corrente (nei primi 5 giorni di dicembre). Grazie ai quali l’azienda ha guadagnato più di 8 milioni di dollari.

Le critiche mosse all’applicazione

La differenza tra Lensa Ai e le applicazioni uscite prima del suo lancio sta nell’utilizzo di un’intelligenza artificiale che, nel frattempo, ha fatto passi da gigante. L’applicazione è in grado di realizzare un’ampia varietà di ritratti (trasformando coloro che la scaricano in astronauti, personaggi del rinascimento o del mondo dello spettacolo e così via). L’offerta supera di gran lunga quella delle piattaforme arrivate precedentemente.

Nonostante il suo successo, Lensa Ai si lega a numerose polemiche relative al suo uso. Tra le accuse, spiccano quelle di sessismo e di ipersessualizzazione dei corpi delle donne. Dopo aver caricato i propri selfie e aver selezionato il proprio sesso (l’applicazione chiede ad ogni utente quale sia il suo genere), in base a quest’ultimo si finisce con l’essere trasformati in graziose principesse se si è donne ed astronauti se si è uomini.

Questa distinzione netta ha fatto subito discutere, portando molti utenti a parlare di un bias sessista. Proseguendo, i ritratti delle persone che dichiarano di essere donne hanno la tendenza a sessualizzare i corpi dei personaggi che prendono forma dai selfie (nonostante vengano caricate solamente foto del volto). In molti casi, sono comprese immagini di nudo.

Tutto ciò si collega al rischio che l’applicazione venga utilizzata per creare ritratti pornografici di chiunque con facilità. E soprattutto senza il consenso dei diretti interessati. Le immagini realizzate da Lensa Ai, inoltre, vanno a “perfezionare” l’aspetto fisico degli utenti rendendoli più magri, con pelle liscia e schiarita e muscoli scolpiti. Un altro fattore finito con l’essere criticato. La piattaforma, infatti, sembrerebbe seguire canoni di bellezza assai stringenti.

La questione della privacy

A far molto discutere, infine, è stata la questione della tutela della privacy. In molti si sono domandati quale sia l’utilizzo che la piattaforma fa dei dati biometrici (ovvero relativi alle caratteristiche fisiche e comportamentali) e personali degli utenti.

L’amministratore delegato e co-fondatore di Prisma Labs Andrey Usoltsev ha cercato di rassicurare tutti- In una mail spedita a Wired US ha spiegato che l’azienda sta lavorando ad un aggiornamento dell’informativa sulla privacy, in modo da rendere l’esperienza più sicura. Inoltre ha affermato che i selfie caricati dagli utenti vengono eliminati dai server dell’applicazione subito dopo la generazione degli avatar.

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