Domani sciopero generale di Cgil e Uil, a rischio il trasporto pubblico

Contro la nuova legge di Bilancio approvata dall’esecutivo, i sindacati di Cgil e Uil hanno indetto lo sciopero per venerdì 16 coinvolgendo tutti i lavoratori nazionali, in particolare quelli coinvolti nel trasporto, nella pubblica amministrazione e i gestori delle pompe di benzina. 

Sarà un venerdì di disagi quello previsto per domani con lo sciopero generale indetto dai sindacati Cgil e Uil in protesta contro la nuova manovra varata dal Governo Meloni e al vaglio del Parlamento. “Venerdì 16 dicembre scenderemo in piazza, – affermano i due sindacati – compatti e uniti, per chiedere al Parlamento di modificare la legge di bilancio, adeguandola alle esigenze e ai bisogni reali delle persone. È necessario rimettere al centro il lavoro“.

L’appuntamento nazionale è previsto per domattina a Roma alle ore 10:00 a piazza della Madonna di Loreto. Sono attesi a parlare sul palco i leader Maurizio Landini, segretario generale della Cgil Maurizio Landini, e Alberto Civica, segretario generale della Uil del Lazio. Lo sciopero coinvolgerà i mezzi di trasporto pubblici sia nazionali che locali, la pubblica amministrazione e i gestori delle pompe di benzina. già fermi dalle ore 22 di martedì 13. Coinvolti i lavoratori nelle regioni di Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Provincia di Bolzano, Campania, Liguria, Toscana, Basilicata, Lombardia, Molise, Lazio e Sardegna.

La manovra contiene scelte sbagliate – dicono Cgil e Uil – per le lavoratrici e i lavoratori, per i pensionati e le pensionate, per i giovani, perché penalizza chi è più in difficoltà, non dà risposte sufficienti sul piano salariale e delle pensioni, precarizza il lavoro. Siamo contro una legge di bilancio socialmente iniqua, che penalizza lavoratori e pensionati e alimenta il lavoro povero e precario, premia gli evasori e costruisce un fisco ingiusto“. I sindacati chiedono quindi una vera “lotta all’evasione fiscale; investimenti su sanità, scuola e ricerca; taglio del cuneo fiscale; detassazione delle tredicesime e degli accordi di secondo livello, potenziamento della tassa sugli extraprofitti; pensioni certe per le nuove generazioni”.

In una nota congiunta le due sigle sindacali di Roma e Lazio sostengono che “La bozza della Legge di bilancio 2023 è sbagliata e produrrà effetti devastanti sui lavoratori e sui pensionati, giornalmente alle prese con il carovita e costretti ad affrontare, dopo un biennio di emergenza sanitaria, una vera e propria pandemia salariale. Di fronte a questo scempio dei diritti e a questa reiterata offesa della dignità delle persone, la risposta del sindacato è lo sciopero generale.

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