Fermato in Francia, vicino al confine svizzero, l’uomo sospettato di essere coinvolto nell’uccisione della 32enne.
Da giorni era destinatario di un mandato di cattura europeo. Adesso dovrà spiegare agli inquirenti cosa è successo la notte in cui è scomparsa Alice Neri.
Si chiama Bedoui Mohamed Gaaloul, tunisino di 29 anni, l’uomo arrestato per l’omicidio di Alice Neri, la mamma 32enne di di Rami di Ravarino (Modena) trovata carbonizzata nella sua auto il 18 novembre a Fossa di Concordia, sempre nel Modenese.
L’uomo è stato fermato in Francia dopo alcuni giorni da latitante. Lo hanno bloccato a Mulhouse, in Alsazia, sul confine con la Svizzera. Su di lui pendeva un mandato di arresto europeo dal 30 novembre scorso.
Con ogni probabilità il 29enne stava cercando di darsi alla fuga, cominciata già pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere carbonizzato della donna. I carabinieri lo avevano identificato come potenziale autore del delitto dopo aver passato al setaccio le telecamere e svariati interrogatori. La svolta nelle indagini però si è consumata venerdì 9 dicembre, dopo l’interrogatorio del secondo uomo indagato: il collega sardo di Alice Neri che aveva passato con lei le ultime ore di vita allo Smart Cafè di Concordia.
Il racconto cruciale del collega della vittima
Proprio lui infatti ha indirizzato le indagini su Gaaloul raccontando ai pm come quella sera all’interno del locale un uomo avesse rivolto diverse attenzioni alla collega. Gaaloul, anche attraverso i suoi familiari, in questi giorni aveva manifestato il proposito di rientrare in Italia per potersi scagionare dai sospetti che cominciavano ad addensarsi attorno a lui. Adesso, una volta che sarà rientrato in territorio italiano, sarà chiamato a rispondere di accuse pesanti: omicidio e distruzione di cadavere.
Il 29enen tunisino viveva in una casa in affitto a Vallalta di Concordia (meno di un chilometro dal luogo del ritrovamento del cadavere di Alice Neri) assieme alla moglie greca che aveva sposato da poco. Quella sera Gaaloul avrebbe chiesto un passaggio a Alice dopo che la donna si era congedata dal collega col quale era rimasta fino alle 2.30 circa.
Stando alle prime ricostruzioni, gli inquirenti lo avrebbero rintracciato martedì notte, facendo così partire l’operazione per catturare il tunisino. Non è ancora chiaro se sia stato lui a consegnarsi di sua spontanea volontà alle forze dell’ordine. Qualche giorno fa infatti alcuni parenti di Gaaloul avevano fatto sapere che stava per rientrare in Italia per spiegare la sua versione dei fatti.
Adesso dovrà per forza spiegare agli inquirenti, una volta fatto rientro in Italia, cosa sia successo quella sera. La speranza è che preso si arrivi a chiarire questa drammatica vicenda che ha colpito a fondo l’intera comunità di Modena.