È arrivato oggi, martedì 13 dicembre, l’annuncio della «una svolta storica» sulla fusione nucleare da parte del dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.
Si tratta potenzialmente di un importante passo in avanti – preannunciato nei giorni scorsi dal Financial Times e il Washington Post – per la produzione di energia illimitata e pulita.
Per la prima volta infatti che si realizza un guadagno netto di energia con una fusione nucleare. Il che vuol dire che l’energia prodotta nella fusione (lo stesso meccanismo che alimenta il Sole e le altre stelle) si è rivelata superiore a quella necessaria per innescarla.
È il risultato ottenuto dall’esperimento condotto il 5 dicembre scorso al National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory in California. Il laboratorio è riuscito a generare 3,15 MegaJoule di energia a fronte di 2,05 MegaJoule impiegati per innescare la fusione. Si è dimostrata così scientificamente l’efficacia del confinamento inerziale per ottenere la fusione nucleare.
Durante l’esperimento si sono replicate «alcune condizioni che si trovano solo nelle stelle e nel sole» ha dichiarato la segretaria all’Energia Jennifer Granholm durante una conferenza stampa organizzata a Washington. «Questa pietra miliare ci avvicina di un passo significativo alla possibilità di avere un’energia a emissioni zero di carbonio che alimenti la nostra società», ha aggiunto Granholm.
Una strada ancora lunga per produrre energia pulita su scala industriale
L’Amministrazione Biden-Harris – ha sottolineato la segretaria all’Energia – ha ribadito così il suo impegno «nel sostenere i nostri scienziati del team della National Ignition Facility e di altri centri di ricerca, il cui lavoro ci aiuterà a risolvere i problemi più complessi e urgenti dell’umanità, come la fornitura di energia pulita per combattere il cambiamento climatico e il mantenimento di un deterrente nucleare senza test nucleari».
Per arrivare e produrre energia in modo semplice e accessibile per case e aziende saranno la strada però sarà ancora lunga. Durante la conferenza stampa Granholm ha parlato anche dei test nucleari. In origine la tecnica del confinamento inerziale era nata infatti per simulare lo scoppio di bombe nucleari. L’altra tecnica impiegata nel reattore internazionale ITER in costruzione in Francia – al quale collabora anche l’Italia – impiega invece il confinamento magnetico, più indicato per produrre energia a scopi civili.
Ad ogni modo il passo avanti compiuto in California potrà dare impulso allo sviluppo della fusione nucleare: una fonte di energia potenzialmente illimitata, che non produce CO2 (anidride carbonica) e scorie radioattive con una durata molto lunga.