Donna di 76 anni recupera la vista dopo trapianto di cornea: da zero a sei decimi in mezz’ora

Merito di un innovativo intervento, un miracolo medico che ha ridato la vista ad una donna di 76 anni. La donna è tornata a vedere grazie al primo trapianto di cornea artificiale in Italia.

L’intervento è avvenuto al policlinico S. Orsola di Bologna, è durato mezz’ora. Alla donna è stata impiantata una protesi in materiale polimerico che funge da entotelio di una cornea artificiale.

Intervento cornea
Anziana recupera vista dopo intervento innovativo – MeteoWeek

È la prima volta che in Italia viene effettuato un intervento di questo tipo. Un’operazione innovativa effettuata su una donna di 76 anni che è tornata a vedere dopo cinque anni. Il professor Luigi Fontana, che ha eseguito l’operazione, ha spiegato: “Parliamo di una protesi in materiale polimerico che funziona come endotelio di una cornea artificiale”, e ha inoltre aggiunto: “L’endotelio corneale è una membrana che svolge un compito fondamentale per il mantenimento della trasparenza della cornea e quindi per vedere correttamente: per questo nei pazienti affetti da deficit del suo funzionamento, il trapianto da donatore fino ad oggi era l’unico intervento in grado di ristabilire la funzione visiva. Con un intervento che sfrutta una protesi in materiale polimerico, simile alla plastica, il valore aggiunto principale sta nella minore percentuale di rigetto e nella poca invasività dell’intervento, quasi ambulatoriale”. 

Il trapianto di cornea è un intervento molto diffuso in Italia, vengono eseguiti più di 5.000 trapianti di cornea ogni anno. Grazie al progresso della medicina, le tecniche si sono evolute con il passare del tempo. Ve ne era inizialmente una classica, in cui veniva impiantata l’intera cornea da parte di un donatore, o la tecnica lamellare, che è più recente e prevede la sostituzione degli strati malati di cornea, mantenendo la parte di tessuo non affetto da malattia. Si tratta di un intervento più semplice rispetto a quello tradizionale che porta ad un recupero della vista più veloce con meno complicazioni e meno rischio di rigetto.

Trapianto di cornea, quando non può essere eseguito

Un intervento che con il tempo è divenuto frequente e più semplice ma che presenta ancora delle criticità. Situazioni in cui il trapianto di endotelio ha una durata breve oppure non è proprio possibile effettuarlo. Questo riguarda i pazienti che hanno già dovuto affrontare dei trapianti di endotelio, poi falliti oppure quei pazienti che hanno determinate patologie oculari.

Intervento innovativo cornea
Innovativo intervento alla cornea – MeteoWeek

Secondo quanto verificato nel primo intervento effettuato all’IRCCS Policlinico Sant’Orsola di Bologna e agli interventi successivi, si è vista arrivare la conferma in merito alla potenzialità dell’utilizzo di un materiale artificiale per poter curare alcune forme di opacizzazione della cornea. Si tratta nel dettaglio di uno strato sottile di materiale sintetico di 50 micron di spessore e 6,5 mm di diametro. Viene introdotta nell’occhio come se fosse una piccola lente a contatto e fatta aderire alla parete della cornea.

È stato spiegato che: “Non siamo ancora al punto da pensare che l’endotelio artificiale possa sostituire del tutto il trapianto di tessuto da donatore quest’ultimo è infatti ancora in grado di garantire un eccellente risultato visivo con bassi rischi di complicanze e soddisfazione nei pazienti che recuperano la vista pienamente. Ma gli studi in corso dimostrano la sicurezza e l’efficacia di questo tipo di impianti in pazienti con particolari e complesse patologie corneali”.

Intervento cornea Bologna
Innovativo intervento alla cornea, da 0 a 6 decimi – MeteoWeek

 “Questo intervento – ha aggiunto Fontana – si inserisce in un più ampio impegno dell’IRCCS sul fronte della ricerca. Come oftalmologia stiamo lavorando soprattutto sul fronte dei nuovi materiali e delle nuove tecniche di trapianto. Negli ultimi 10 mesi, abbiamo eseguito circa 200 trapianti di cornea in casi clinici complessi di pazienti pediatrici e adulti. Il trattamento dei pazienti si estrinseca attraverso una rete di collaborazioni con altri istituti del Policlinico quali la microbiologia, la farmacia, la reumatologia e la dermatologia”. 

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