Il Financial Times e il Washington Post anticipano l’annuncio del dipartimento dell’energia degli Stati Uniti, che dovrebbe avvenire domani.
Potrebbe essere un importante passo in avanti per arrivare a produrre un’energia illimitata, pulita e economica.
A livello sperimentale gli scienziati sanno già riprodurne il meccanismo. Parliamo della fusione nucleare, il processo che genera l’energia delle stelle e del sole. Un sogno che presto potrebbe diventare una realtà concreta. Si stanno moltiplicando gli annunci su una innovazione che potrebbe permetterci, su un piano teorico, di sgravarci dalla dipendenza da fonti di energia non solo “sporche”, ma anche limitate (anche se poi, a quanto pare, non sarà proprio così).
Una svolta in tal senso arriva con la notizia rimbalzata in Europa dagli Stati Uniti. Grazie ai risultati del Lawrence Livermore National Laboratory, un centro di ricerca federale in California, la riproduzione del meccanismo della fusione nucleare può essere fatta con un saldo netto di energia.
Atteso per domani l’annuncio ufficiale
Ancora non c’è l’ufficialità. Ma il Financial Times e dal Washington Post hanno anticipato l’annuncio ufficiale. Stando a quanto riportano le due testate, il dipartimento dell’Energia americano dovrebbe darne conferma già nella giornata di martedì.
In pratica, per la prima volta – se i risultati degli scienziati Usa verranno confermati dai controlli – l’energia prodotta sarà maggiore di quella usata per scatenare la reazione grazie all’utilizzo di idrogeno in forma di plasma (quarto stato della materia dopo quello solido, liquido e gassoso, e condizione in cui si trova il 99% dell’universo, in particolare le stelle).
Le alte aspettative potrebbero essere deluse proprio dalla quantità di energia impiegata. Per arrivare a produrre appena 2,5 megajoules, meno di un Kwh (kilowatt/ora), ne sono stati usati 2,1. Avrebbe dunque tutta l’aria della classica montagna che ha partorito un topolino. Nel nostro caso la montagna è un gigantesco laboratorio che produce energia sufficiente appena a tenere accese le lampadine di una casa. Un segnale che lo scopo finale – costruire una vera centrale in grado di produrre energia a livello industriale – non è dietro l’angolo. Le stime più prudenti parlando del 2050, quelle più ottimiste anticipano quella data di alcuni anni.
Vantaggi e limiti della fusione nucleare
Così come già si sa che non sarà possibile produrre energia da fusione nucleare in maniera tale da coprire tutti i fabbisogni umani. L’energia da fusione potrà essere impiegata per creare una produzione stabile e illimitata capace di bilanciare le altre fonti rinnovabili (l’energia solare acquisita coii pannelli e quella del vento o dell’acqua).
Non bisogna confondere la fusione nucleare con la fissione nucleare, ovvero la rottura dell’atomo (a scoprirla fu il Nobeli italiano per la Fisica Enrico Fermi). A differenza della seconda, la fusione non produce radiazioni. E ambedue hanno il non indifferente pregio di non produrre – se non in piccolissimi quantitativi – la C02, l’anidride carbonica, ovvero il principale agente del cambiamento climatico.